‘La cosa migliore’, parabola di un aspirante jihadista

Mattia è un ragazzo ‘normale’ ma
dopo la morte improvvisa del fratello viene tentato dalla
violenza jihadista. Alla ricerca di un senso più profondo nella
vita si avvicina all’Islam e quasi senza rendersene conto
imbocca la strada di un progressivo isolamento e della
radicalizzazione. Dopo la presentazione in anteprima al Festival
di Roma arriva al Modernissimo di Bologna, nell’ambito della
rassegna Visione Italiane 2024, il primo film di fiction del
regista Federico Ferrone: ‘La cosa migliore’.
    “Come tutti, a metà anni 2010, sono rimasto colpito dagli
attentati dell’Isis, e in particolare dai foreign fighters che
partivano per la Siria e l’Iraq – spiega il regista – Al di là
dell’orrore oggettivo delle loro azioni, scavando nelle loro
vite emergevano profili molto diversi come se la tentazione
della violenza jihadista potesse colpire tutti. Ho voluto
immaginare la parabola di un ragazzo ‘normale’, una specie di
figlio o fratello maggiore preda di una deriva pericolosa, ma
con cui fosse possibile empatizzare”.
    Ferrone, che ha vissuto da studente a Bologna, in passato ha
diretto e prodotto alcuni documentari per il network Al Jazeera
e dal 2018 abita in Turchia. A introdurre il film, giovedì 14
alle 20 al Modernissimo, in piazza Re Enzo, insieme a Ferrone ci
sarà Giampiero Rigosi, scrittore e co-sceneggiatore. ‘La cosa
migliore’ è stato prodotto da Apapaja in collaborazione con Rai
Cinema e la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il
sostegno di Emilia-Romagna Film Commission e Trentino Film
Commission.
    “Ho cercato di raccontare i personaggi e i luoghi legati
all’Islam e al mondo arabo in maniera più umana possibile,
evitando cliché e inesattezze. Abbiamo girato nella moschea di
Trento, ad esempio, creando una bellissima collaborazione con
l’imam e la comunità locale. Lo stesso in Marocco, a Tangeri,
adattando anche alcune scene alla realtà che trovavamo sul
posto”. Dal 15 novembre il film sarà in programmazione al cinema
Galliera.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it