venerdì, 22 Novembre 2024
La Rettrice Polimeni, ‘dal tennis una lezione di sorellanza’
La lezione che arriva dalla azzurre
della Billie Jean King Cup è fatta di “impegno, sudore, tenacia
e sorellanza”. Quella vera. Un messaggio da Paolini e compagne
così universalmente donna che sarebbe materia eccellente per una
lectio magistralis: porte aperte all’Università La Sapienza,
dunque, a questa formidabile altra metà del cielo da parte della
Rettrice del grande ateneo della Capitale, Antonella Polimeni,
che come gran parte del Paese si è entusiasmata al trionfo a
Malaga dell’Italtennis. “La lezione che ci hanno regalato queste
ragazze è magnifica – dice all’ANSA Polimeni, prima donna a
guidare, dal 2020, l’università romana – è la rappresentazione
classica che quando si riesce a lavorare in gruppo e bene, da
questa sinergia si ottengono risultati straordinari”.
E c’è anche il grande orgoglio al femminile nella
celebrazione di un risultato che porta con sé un messaggio
interdisciplinare, come la lezione che le azzurre capitanate
dalla capitana-coraggio Tathiana Garbin sono invitate a tenere
in ateneo. “Assolutamente sì – dice Polimeni – Immagino una
lezione trasversale, che va ben oltre le materie, perché quello
che sono riuscite a fare queste ragazze è un messaggio
universale di impegno, fatica, tenacia. Importante per i
giovani, ma in generale per tutti. Questo lavoro per raggiungere
gli obiettivi, che è proprio dello sport, resta un valore
aggiunto in tutti i settori”.
E poi c’è la “sorellanza”, che spesso si mostra al contrario:
ne è un caso l’ennesima lite (stavolta da ex) delle campionesse
di scherma Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali. Nemiche in
pedana, e fuori. Invece a Malaga si è celebrata l’unione che fa
la forza, quella sul campo di Jasmine Paolini, e quella a bordo
di Garbin a cui la Coppa sollevata nella città andalusa ha
ripagato di un anno difficile segnato dalla battaglia, vinta,
contro la malattia. “Queste occasioni ci riempiono di orgoglio –
sottolinea la Rettrice, già preside della facoltà di Medicina –
vedere delle ragazze arrivare così in alto fa gioire il Paese.
Sono la metafora di chi riesce a farcela”. E per le donne –
ammette la stessa Polimeni, che in ambito universitario ha
segnato un prima e un dopo – “c’è ancora tanta strada da fare,
stereotipi da abbattere. L’obiettivo in tutti i settori è che a
pari capacità corrispondano pari opportunità”. Nell’anno magico
del tennis, con il primo italiano nella storia a diventare n.1,
che poteva metterle in ombra, le azzurre si sono prese la scena.
Con quel mix di tenacia, lavoro, impegno e passione: “La
passione è il motore di tutto, fa la differenza in ogni ambito”
conclude Polimeni. La lezione di sport e di vita delle regine
del tennis.
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