venerdì, 27 Dicembre 2024
Me contro te, il nostro film di Natale su genitori e figli
Oltre 10 miliardi e mezzo di
visualizzazioni per i video solo sul loro canale Youtube con
più di 7 milioni di iscritti, creato 10 anni fa. A questi si
aggiungono, fra gli altri, i tre milioni e 200 mila follower su
Tiktok, un milione e mezzo su Instagram e incassi complessivi
per i loro primi sei film di oltre 30 milioni e 200 mila euro.
Sono i numeri della coppia di youtuber più amata dai bambini, i
Me contro te, composta da Luì e Sofì, o meglio Luigi Calagna,
classe 1992 e Sofia Scalia, classe 1997, fidanzati anche nella
vita, protagonisti di una nuova sfida, un film per le Feste,
Cattivissimi A Natale di Claudio Norza in sala dal 12 dicembre
con Warner Bros.
“Per noi questo è un sogno che si realizza, perché siamo dei
grandissimi amanti del Natale e amiamo guardare insieme questo
tipo di film” spiega all’ANSA Scalia. Stavolta nella storia “abbiamo voluto mostrare di più anche il punto di vista dei
cattivi nel nostro mondo – aggiunge – Il Signor S (Pierpaolo
Zizzi) Perfidia (Antonella Carone) e sua figlia Velenia (Chiara
Pasquali). Infatti vivranno un’avventura al Polo Nord e
inconsapevolmente cercheranno di salvare il Natale perché il
signor S non può sopportare che ci sia un cattivo più cattivo di
lui, un elfo (Leonardo Venturi) che cerca di rovinare le Feste
al posto suo”. Il racconto si ispira a titoli come Il Grinch e Mamma ho
perso l’aereo (da sempre tra i preferiti della coppia, insieme a
Elf o Una poltrona per video), messo in scena con uno sguardo
più cinematografico rispetto ai precedenti capitoli da Norza,
già regista di dramedy come Ancora più bello e Sempre più bello.
“Claudio ha abbracciato con grande entusiasmo il nostro
progetto – osserva Calagna – ha aggiunto il suo stile, che ha
dato al film un look un po’ più vicino alle commedie classiche”.
Stavolta “abbiamo avuto l’occasione di trattare anche nuovi
temi, come il rapporto genitoriale, che viene approfondito con
una figlia ribelle e una madre impegnata forse troppo col lavoro
che non riesce a darle le giuste attenzioni”.
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