Il clou è Lazio-Inter, l’Atalanta può allungare in vetta

La nona ‘sinfonia’ di Gasperini (e’ al timone dal 2016-17) ha le credenziali per essere un inno alla gioia per i tifosi dell’Atalanta e per tutti quelli che ammirano una scuola calcio che ha ormai proseliti in tutto il mondo.

Dopo il trionfo in Europa League e la sconfitta da applausi col Real Madrid, Gasp riparte dalla testa della serie A, mai raggiunta dai bergamaschi in questa fase della stagione nella loro storia e negli altri otto anni della gestione del maestro 67/enne di Grugliasco, che pure solo due volte non ha chiuso tra le prime quattro.

Anche se la vetta in solitario è solo virtuale (chi vincerà il recupero tra Fiorentina e Inter la potrà affiancare) l’indirizzo della stagione è già delineato: alle tre contendenti si possono aggiungere Napoli, Lazio e forse la Juve, se comincerà a vincere con continuità anche in campionato.

Vanificata la fuga del Napoli, parte ora la caccia all’Atalanta, nello scomodo e insolito ruolo di lepre. Gasp farà riposare De Ketelaere affidandosi alla premiata ditta Lookman-Retegui, anche in attesa del recupero di Scamacca e del graduale inserimento di Zaniolo. La trasferta di Cagliari non è una formalità: la squadra di Nicola ha un piccolo margine di sicurezza sulla zona retrocessione, nelle ultime gare ha fermato il Milan e ha perso col minimo scarto con Lazio e Fiorentina.

Ma la capolista cercherà anche di mettere pressione alle due protagoniste che giocheranno nel posticipo di lunedì, Lazio e Inter, nel big match del 16/o turno. Simone Inzaghi ritrova da ex una Lazio super registrata da Baroni, con elementi vecchi e nuovi rodati in una macchina che non perde colpi e gioca con disinvoltura e leggerezza. Rientra Rovella mentre il collaudato Noslin prende il posto dello squalificato Castellanos. Dopo il doppio ko al Napoli e il trionfo con l’Ajax, nulla sembra precluso ai biancazzurri, attesi dal test verità. L’Inter, persa con un po’ di sfortuna e con un robusto turnover l’imbattibilità, col Leverkusen, è una big d’Europa ed è la favorita per lo scudetto bis. Mancano i gol di Lautaro, mai così poco prolifico nei suoi lunghi e gloriosi anni nerazzurri.

Tra le inseguitrici compito non facile avrà il Napoli, chiamato a resettare il doppio ko con la Lazio, ad assorbire l’infortunio di Kvara per ripartire. Troverà sulla propria strada una squadra in crescita, dopo una lunga fase negativa, come l’Udinese. Accusato di fare scarso turnover, Conte punterà sull’eclettico Neres.

Ancora più tosto il compito della Fiorentina, che sta metabolizzando lo choc del malore di Bove (sarà ancora rimpiazzato da Sottil e dovrebbe trovare spazio Gudmundsson), ma, dopo la scorpacciata di gol con il Lask, avrà difficoltà a inseguire la nona vittoria di fila, nel sotto-clou di giornata, in casa del Bologna che sta crescendo di rendimento e ha fatto una bella figura in casa del Benfica. Molto attesa la sfida del gol tra Castro e Kean.

Dopo le due vittorie in Champions Juve e Milan sono attese dal bis: più facile il compito dei bianconeri (rinfrancati dal ko inflitto a Guardiola) contro un Venezia volitivo ma poco concreto, e con Di Francesco sempre in bilico. Piu’ difficile l’impegno di un Milan a fasi alterne, poco convincente in Champions, senza Morata (e col calo di Hernandez che il tecnico sta gestendo con fermezza), contro un Genoa che con Vieira si è risvegliato.

La Roma cercherà di dare seguito ai quattro squilli col Lecce, e ai tre col Braga, in casa del Como dell’ex Belotti, invischiato nella lotta per non retrocedere. Confermati Hummels e Paredes, dovrebbe tornare in attacco Dovbyk mentre Fabregas ritrova Dossena.

Parma e Lecce sembrano favorite negli scontri salvezza con il sempre più deludente Verona (che teme la quinta sconfitta di fila che porterebbe all’esonero di Zanetti) e col Monza, inguaiato dal ko interno con l’Udinese.
   

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