Grillini, la rivoluzione gentile per i diritti Lgbt

(ANSA) – ROMA, 18 OTT – La cosa di cui sono più fiero è “che
abbiamo cambiato il modo di pensare di un intero Paese”. Lo dice
all’ANSA con un sorriso Franco Grillini, bolognese doc, classe
1955, una delle principali figure di riferimento in Italia
della lotta per i diritti Lgbt+. Filippo Vendemmiati lo racconta
nel documentario Let’s Kiss – Franco Grillini Storia di una
rivoluzione gentile, prodotto da Genoma Films con Albedo, che
dopo il debutto alla Festa del cinema di Roma nella sezione
autonoma Alice nella città, arriverà da fine ottobre con una
rete di proiezioni in 150 sale e più avanti su Sky. Con l’energia, l’ironia e il carisma che l’hanno sempre
contraddistinto, Grillini ripercorre la strada con il movimento
che l’ha visto anche presidente dell’Arcigay (ora ne è
presidente onorario), parlamentare e consigliere regionale. Una
vita di battaglie pubbliche e personali (compresa quella più
recente con un mieloma multiplo) punteggiata nel racconto da
straordinario materiale d’archivio trovato da Vendemmiati, già
autore di documentari come “È stato morto un ragazzo-Federico
Aldrovandi, vincitore del David di Donatello. Era importante con il documentario “portare ciò che hanno
rappresentato certe battaglie alle nuove generazioni, in modo
che certi drammi e violenze non si ripetano in futuro”. Per
quanto l’Italia sia cambiata, scontri come quelli sulla Legge
Zan fanno comprendere quanto ci sia ancora da fare: “La legge di
contrasto all’omofobia e transfobia si trascina da 28 anni – ricorda Grillini -. Abbiamo iniziato a combattere nel 1993, con
la legge Mancino. Noi banalmente chiediamo l’applicazione di
quella legge (che condanna gesti, azioni e slogan legati
all’ideologia nazifascista, aventi per scopo l’incitazione alla
violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici,
religiosi o nazionali, ndr) anche per motivi di orientamento
sessuale e identità di genere. C’è in tutti i paesi europei.
    Adesso speriamo che complici anche alcuni scandali la politica
arrivi a più miti consigli. Non possiamo finire questa
legislatura senza nemmeno un provvedimento sui diritti civili”.
    (ANSA).
   

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