Littler re delle freccette, a 17 anni è star mondiale

(di Alessandro Castellani) Luke Littler come Pelé, Boris Becker
o Lamine Yamal, ovvero conquistatore del mondo, o di un titolo
comunque prestigioso come fu quello di Wimbledon per il tennista
tedesco, quando ancora non si ha raggiunto la maggiore età. Il
mondo sembra essere sempre meno per i vecchi, intanto questo
nuovo fenomeno di precocità, 18 anni il prossimo 21 gennaio,
esaltato dalla stampa del Regno Unito e non solo, è diventato il
più giovane campione del mondo nella storia delle freccette
battendo 7-3 l’olandese Michael van Gerwen nella finale giocata
nell’Alexandra Palace di Londra. Magari è esagerato dire che
Littler nel suo paese è più popolare di Harry Kane o Jude
Bellingham, ma è sicuramente un idolo anche perché è icona di
una disciplina che in Gran Bretagna è davvero molto popolare,
basti pensare a quanto viene praticata nei pub. E poi diventare
campione in così giovane età non è certo da tutti, e sono quindi
inevitabili i paragoni in salsa british anche con Tom Daley,
campione del mondo di tuffi a Roma 2009, quando aveva soltanto
15 anni. Poco più di dodici mesi prima, appena 14enne, si era
invece preso la medaglia d’oro della Piattaforma agli Europei di
Eindhoven.
    Max Verstappen a 27 anni è già 4 volte campione del mondo di
F1, dove esordì con la Toro Rosso in un Gp d’Australia quando
era un 17enne, e quindi il più giovane debuttante nella storia
della massima categoria dell’automobilismo sportivo. Ed era
ancora minorenne anche quel fenomeno assoluto del basket che si
chiamava Kobe Bryant quando venne scelto da Charlotte, e poi
subito girato ai Lakers in cambio di Vlade Divac, nel draft Nba
del 1996. Diciotto anni li aveva invece appena compiuti LeBron
James quando venne a sua volta scelto, da Cleveland, facendo poi
l’esordio nella Nba a 18 anni e 303 giorni: lasciò subito il
segno con 25 punti, 6 rimbalzi e 9 assist sul campo dei
Sacramento Kings.
    Così, mentre il ‘Guardian’ scrive che Littler si è preso prima
il Palace e ora il Pianeta, tornano in mente il 1978 e i
Mondiali di calcio in Argentina, con un popolo, quello appunto
con il cuore ‘albiceleste’, insorto contro il ct ‘Flaco’ Menotti
perché non aveva convocato l’allora 17enne Diego Armando
Maradona, che già da tempo dava spettacolo, e dispiaceri ai
portieri avversari, con la maglia dell’Argentinos Juniors. ‘El
Pibe de Oro’ per tutta la vita rimproverò a Menotti quella
mancata convocazione, anche se poi l’Argentina quel Mondiale lo
vinse lo stesso. Ronaldo Fenomeno, invece, a 17 anni venne
chiamato per Usa ’94 ma quel torneo iridato lo vinse guardando
sempre dalla panchina, e per questo anche Carlos Alberto
Parreira, che nella finale contro l’Italia fece entrare Viola
anziché quel ragazzino, in Brasile viene ancora criticato.
    Sport tradizionale fucina di campioni assai precoci è stato,
ed è tuttora, il nuoto: Federica Pellegrini vinse l’argento
olimpico di Atene 2004 a 16 anni, Ian Thorpe nuotava per la
nazionale australiana già a 14 e quando ne aveva 16 vinse due
ori ai Mondiali in casa del 1998 a Perth, diventando il
beniamino di un’intera nazione. La differenza con Luke Littler è
che lui, a vederlo, dimostra più della sua età reale, mentre la
Divina e la Torpedine, tra acne e l’apparecchio ai denti
(Thorpe) erano davvero quasi dei ‘bambini’. Sembravano esserlo,
nonostante i dubbi sulla reale età, anche quelle tante ginnaste
cinesi la cui presenza ha poi costretto la federazione
internazionale di questo sport a cambiare le regole in fatto di
accesso alle gare.
   

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