domenica, 19 Gennaio 2025
Amerikatsy, favola armena in corsa per l’Oscar
(di Francesco Gallo) ‘Amerikatsy’ di e con Michael
Goorjian – in sala con Cineclub Internazionale Distribuzione e
nella short list degli Oscar per l’Armenia – è una bella favola
di resistenza e di amore per questo paese ambientata durante il
tragico periodo sovietico staliniano.
“Di solito i film sull’Armenia si concentrano su quell’evento
cruciale che è stato il Genocidio, ma in realtà è limitante
raccontare la cultura e la vita di un paese intero limitandosi a
quel capitolo tragico – dice il regista armeno-americano -.
Musica, cibo, passione, generosità, amore per la vita.
Amerikatsi celebra tutto questo e racconta al mondo aspetti e
sfaccettature dell’Armenia, che sin dalla mia giovinezza avevo
desiderio di scoprire”.
Protagonista del film Charlie (interpretato dallo stesso
Goorjian), scappato al genocidio armeno nascondendosi in un
camion diretto negli Stati Uniti. Ma, come molti altri
rifugiati, soffre molto di nostalgia del suo Paese e così nel
1948 rimpatria in Armenia, dove viene accolto dalla dura realtà
del Comunismo Sovietico nel periodo staliniano.
Lo spirito armeno è ormai soffocato dall’integralismo marxista e
Charlie viene addirittura arrestato ingiustamente da un
comandante russo, Dmitry, solo perché geloso di sua moglie
Sona.
Messo in isolamento perché non contamini con il suo ‘cosmopolitismo’ gli altri prigionieri, come le stesse guardie
carcerarie, Charlie che per il suo modo di essere viene
soprannominato in carcere ‘Chaplin’, non si lascia abbattere da
nulla. Scopre così che dalla finestrella dentro la sua cella può
osservare l’appartamento di fronte con la giovane coppia che ci
abita, Tigran e Ruzan.
La vita di questa famiglia diventa per lui come una serie tv
da seguire e imitare. Charlie è sempre lì in finestra ad
osservare cosa fanno Tigran e Ruzan che diventano lentamente
quella famiglia armena che non ha mai avuto, per lui comunque il
modo più diretto per immergersi in quella cultura in cui ci sono
le sue radici.
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