Gimbe, è stallo delle listed’attesa. Approvato solo un decreto attuativo

Il decreto legge sulle liste d’attesa è “in stallo” e “in sei mesi è stato approvato solo 1 dei 6 decreti attuativi. Dunque, benefici ancora lontani per milioni di pazienti e tempistiche incerte”. Lo afferma il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, esprimendo “preoccupazione per i significativi ritardi nell’adozione dei decreti attuativi previsti dal DL 73/2024 sulle liste d’attesa convertito dalla Legge 107/2024”.

 “Nonostante le dichiarazioni istituzionali sottolineino progressi nell’attuazione delle misure volte ad abbattere i tempi di attesa – afferma Cartabellotta – l’analisi indipendente della Fondazione evidenzia una situazione ben diversa. A sei mesi esatti dalla conversione in legge del DL liste di attesa si registra uno stallo che paralizza l’attuazione delle misure previste dalla norma, ritardando un provvedimento cruciale per risolvere i problemi dei cittadini”.

Il DL sulle liste d’attesa prevede, ricorda la fondazione Gimbe, almeno sei decreti attuativi. Al 29 gennaio 2025, secondo quanto riportato dal Dipartimento per il Programma di Governo, “risulta approvato un solo decreto attuativo. Degli altri, tre sono già scaduti (due da quasi 4 mesi e l’altro da quasi 5 mesi) e per due non è stata definita alcuna scadenza”. In sintesi: è stato pubblicato il 28 ottobre 2024 il decreto attuativo ‘Modalità con cui la Piattaforma nazionale delle liste di attesa opera in coerenza con il Modello Nazionale di Classificazione e Stratificazione della popolazione’. I decreti attuativi scaduti sono: Adozione dei criteri di realizzazione, di funzionamento e di interoperabilità tra la Piattaforma nazionale e le piattaforme regionali delle liste di attesa. Scaduto il 30 settembre 2024; Modalità e procedure per l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte dell’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria. Scaduto il 31 agosto 2024; Adozione di un piano d’azione finalizzato al rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari e all’incremento dell’utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio per le Regioni destinatarie del Programma nazionale equità nella salute 2021-2027. Scaduto il 30 settembre 2024.

I decreti attuativi con scadenze non definite, invece, sono: Linee di indirizzo, a livello, nazionale, contenenti le indicazioni tecniche per gestire, da parte del Cup, un nuovo sistema di disdetta delle prenotazioni e ottimizzazione delle agende di prenotazioni; Adozione di una metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del Ssn (uno o più decreti).

“L’analisi – sottolinea inoltre Cartabellotta – dimostra che non è possibile prevedere con certezza i tempi di attuazione di tutti i decreti attuativi. In particolare, desta molte perplessità quello relativo al superamento del tetto di spesa per il personale sanitario: infatti, oltre alla mancanza di una scadenza definita, dopo la sperimentazione 2022-2024 la ‘nuova metodologia’ Agenas per stimare il fabbisogno di personale non è ancora stata approvata. Questo è uno step cruciale perché a cascata condiziona l’intero art. 5 del DL liste di attesa, quello di fatto più rilevante perché vincola l’assunzione di personale sanitario”.

In definitiva, conclude il presidente Gimbe, “le riforme annunciate restano un esercizio retorico se non tradotte in azioni concrete, mentre il raggiungimento di risultati parziali è solo una magra consolazione politica, priva di reali benefici per la società”.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it