martedì, 11 Febbraio 2025
Al Modernissimo il cinema di Nino Rota, il mago delle note
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Nato nel 1911 in una famiglia
milanese di musicisti, Nino Rota è stato uno dei grandi
protagonisti della musica italiana del Novecento e uno dei più
celebri compositori di musica per film: protetto di Toscanini,
allievo di Giacomo Orefice, Ildebrando Pizzetti e Alfredo
Casella, Rota ha firmato oltre centocinquanta colonne sonore,
capaci ogni volta di fondersi e completare immagini e poetiche
d’autore.
Ma Nino Rota è stato soprattutto un compositore a 360 gradi
capace di spaziare nell’intero arco musicale: dall’opera lirica
alla sinfonica, dai concerti alla musica strumentale, passando
anche per la musica leggera (Viva la pappa col pomodoro cantata
da una scatenata Rita Pavone è sua) e a quella sacra. La sua
opera più celebre, Il cappello di paglia di Firenze, è da sempre
in repertorio (il Teatro alla Scala l’ha messa in scena lo
scorso settembre).
In occasione dell’uscita del libro “Nino Rota. Storia del
mago Doppio e della fata Giglia” di Francesco Lombardi, la
Cineteca di Bologna renderà omaggio al maestro con una rassegna
al Modernissimo in programma dal 12 al 26 febbraio. Il nome di
Nino Rota è legato soprattutto a quello di Federico Fellini, che
lo volle al suo fianco dal 1952, anno di Lo sceicco bianco (in
proiezione il 12/2) fino a Prova d’orchestra (18/2) del 1979,
anno della morte del compositore. E poi Otto e mezzo (24/2), il
Casanova (21/2) e Amarcord (26/2). “Mi metto vicino al
pianoforte, dove Nino siede, e gli spiego esattamente quello che
vorrei”, raccontava il regista riminese, e come per magia la
musica fluiva, perfetta: “senza capire materialmente cosa
succedeva nel film”, spiegava Rota, “sentivo affiorare delle
idee che mi pareva fossero proprio congeniali allo spirito del
film”. Oltre alla collaborazione con Fellini, la rassegna
mostrerà i film realizzati per altri registi, dall’esordio nel
1933 con Treno popolare di Raffaello Matarazzo (25/2), al
Padrino di Coppola (13/2) del 1972, passando per Il Gattopardo
di Luchino Visconti (14/2) e Fantasmi a Roma di Antonio
Pietrangeli (17/2).
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