Khelif, ‘da Iba ancora offese, risponderà del suo operato’

“Per otto anni ho combattuto per
realizzare i mie sogni, otto anni di sacrifici, disciplina e
perseveranza per stare sul palcoscenico olimpico e rappresentare
il mio paese con orgoglio. Il posto me lo sono guadagnato e
continuerò ad affrontare con fermezza ogni tipo di sfida”.
    Comincia così la nota, un vero e proprio sfogo, di Imane Khelif
su Instagram dopo le ultime polemiche che l’hanno vista
coinvolta, suo malgrado, a proposito di una sua presunta mancata
ammissione ai Mondiali Iba, manifestazione alla quale peraltro
l’olimpionica di Parigi non ha mai pensato di partecipare.
    “Per due anni, ho preso la strada giusta mentre il mio nome e
la mia immagine sono stati usati, senza autorizzazione, per
promuovere agende personali e politiche attraverso la diffusione
e la disseminazione di bugie infondate e disinformazione –
continua Khelif -. Ma il silenzio non è più un’opzione”. Poi
sottolinea che “L’International Boxing Association (Iba),
un’organizzazione con cui non sono più associata e che non è più
riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale, ha fatto
ancora una volta accuse infondate, false e offensive, usandole
per promuovere il loro evento. Si tratta di una questione che
riguarda non solo me, ma i principi più ampi di equità e di due
processi nello sport”.
    La reazione della pugile algerina, che annuncia un’azione
legale, è che “Ho già vissuto in passato delle avversità. Ho
perso nella mia prima apparizione olimpica. Ho perso nelle
competizioni dilettantistiche. Sono stato spedita a terra più
volte di quante ne possa contare. Ma non sono mai rimasta giù.
    Ho combattuto ogni battuta d’arresto, ogni falsa accusa, ogni
tentativo di cancellarmi. E ho vinto. Ogni ostacolo ha solo
rafforzato la mia determinazione. Continuerò a competere con
onore e integrità”.
    Ecco allora che “Il mio team sta esaminando attentamente la
situazione e adotterà tutte le misure legali necessarie per
garantire che i miei diritti e i principi di una concorrenza
leale siano rispettati. Coloro che sono responsabili di queste
azioni – precisa – devono essere chiamati a rispondere del loro
operato e noi cercheremo tutti i mezzi legali disponibili per
garantire che prevalga la giustizia. Non andrò da nessuna parte.
    Combatterò sul ring, combatterò nei tribunali e combatterò
davanti agli occhi del pubblico finché la verità non sarà
innegabile”.
    Infine il ringraziamento “Ai miei sostenitori, grazie per
essere al mio fianco. Rimango concentrato, determinato e pronto
a continuare a rappresentare il mio paese e il mio sport al
massimo livello”.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi su ansa.it