La malattia a Sanremo, ‘il palco contro lo stigma’

La malattia irrompe sul palco di Sanremo, attraverso le canzoni ma anche con la testimonianza diretta di chi sta vivendo una patologia importante. Da Bianca Balti, top model cha sta affrontando un tumore ovarico e che veste i panni di co-conduttrice con Carlo Conti, a Fedez che nel suo brano al Festival racconta della depressione che ha dovuto a lungo combattere. Ma non solo. Parole e presenze che rappresentano “messaggi importanti di incoraggiamento per tantissimi pazienti”, commentano specialisti e medici. E quello sanremese, affermano, diventa anche un palco “contro lo stigma”. Affrontare la malattia significa anche semplicemente esserci e partecipare, come per Bianca Balti che, in conferenza stampa, ha voluto precisare di essere venuta a Sanremo non per “fare la malata ma per celebrare la vita”.

E’ “positivo che la malattia la si mostri senza vergognarsene, perchè non è una vergogna – afferma il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Franco Perrone -. Credo che l’immagine di una paziente in corso di trattamento, come nel caso di Bianca Balti, che lavora e lo fa anche affrontando una grande esposizione a Sanremo, sia un grande messaggio di incoraggiamento per tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni di malattia”. Un incoraggiamento, aggiunge l’oncologo, “circa la possibilità di affrontare le cure senza che queste stravolgano la vita o la propria attività lavorativa”.

Oggi, “convivere con il cancro, e per tempi anche molto lunghi, è uno degli obiettivi raggiunti grazie ai progressi terapeutici e se durante questa convivenza la qualità della vita – che include la capacita relazionale – rimane alta, vuol dire che siamo sulla strada giusta”. Quindi, afferma Perrone, “la presenza di Balti rappresenta un segnale di ottimismo ed il palco diventa uno strumento di incoraggiamento per tanti pazienti oncologici”. Non è la prima volta che si parla di cancro a Sanremo. Lo fece lo scorso anno anche il compositore Giovanni Allevi, colpito da un mieloma: in un monologo raccontò le proprie speranze e la voglia di vivere nonostante tutto.

Ed è un inno alla vita e alla musica anche quello che, sempre da Sanremo, lanciò nel 2016 il pianista Ezio Bosso, colpito da sindrome autoimmune neuropatica. Bosso è stato ricordato nella prima serata di Sanremo 2025, insieme a Sammy Basso, affetto da Progeria, che al festival partecipò come ospite 10 anni fa, accolto proprio da Carlo Conti. Personaggi che hanno voluto testimoniare che è possibile andare ‘oltre’ la malattia e che parlarne è il primo passo. Come nel caso di Fedez: “Il fatto che un personaggio molto popolare non tema di attribuire le proprie sofferenze a un disturbo mentale, incoraggiando gli altri ad affrontarlo come qualsiasi altra malattia, è un passo positivo verso la lotta contro lo stigma di cui ancora la psichiatria soffre”, commenta la presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Liliana Dell’Osso, riferendosi al brano portato al festival in cui l’artista descrive il proprio rapporto con la depressione.

Anche Simone Cristicchi ha portato al festival un brano sulla sofferenza, che racconta della mamma malata di Alzheimer. Un testo “emozionante sul piano umano, un inno all’amore che va oltre la condizione patologica. Ma l’effetto di questa canzone – conclude il presidente della Società italiana di neurologia, Alessandro Padovani – è soprattutto quello di accendere un riflettore su tematiche difficili come l’Alzheimer ed il ruolo dei caregiver. Temi complessi, che riguardano tantissimi cittadini. Rilanciarli dal palco di Sanremo può aiutare a sensibilizzare una grande fetta dell’opinione pubblica”.

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