mercoledì, 12 Marzo 2025
Covid, studio italiano identifica i pazienti più a rischio

Uno studio condotto da un gruppo
multidisciplinare di scienziati guidato da Antonio Giordano,
direttore dell’Istituto Sbarro di Philadelphia, e composto da
epidemiologi, patologi, immunologi e oncologi, ha individuato un
metodo statistico per identificare i pazienti più a rischio o,
al contrario, quelli più protetti dal Covid-19, partendo dallo
studio delle molecole HLA, quelle responsabili del rigetto dei
trapianti in un individuo.
“E’ dalla qualità di queste molecole – spiega all’ANSA
Pierpaolo Correale, capo dell’Unità di Oncologia Medica
dell’ospedale Grande Metropolitano ‘Bianchi Melacrino Morelli’
di Reggio Calabria – che dipende la capacità del nostro sistema
immunitario di fornire una risposta immunitaria efficace, o al
contrario di soccombere alla malattia”. In sostanza, spiegano, è
questione di corredo genetico. Chi ha molecole HLA di maggiore
qualità, rileva lo studio, avrà più chance di contrastare il
Covid o altri virus pandemici.
Dallo studio – pubblicato sul Journal of Translational
Medicine – e brevettato dai suoi autori, emerge anche che questi “alleli” non presentano la stessa distribuzione sul territorio
nazionale e ciò spiegherebbe le differenza nella diffusione di
malattia durante le prime ondate di Covid19, con il Sud Italia
meno esposto alla pandemia delle regioni del Nord.
Il metodo – si sottolinea – è applicabile anche in altre
condizioni infettivologiche, oncologiche e autoimmunitarie.
Lo studio ha preso in esame nella sua parte epidemiologica
tutti i casi di Covid registrati in Italia nella Banca dati
dell’Istituto Superiore di Sanità. E successivamente 75 malati
di Covid tra l’ospedale di Reggio Calabria e il Cotugno di
Napoli e 450 pazienti registrati tra i donatori sani.
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