venerdì, 14 Marzo 2025
Biancaneve tra le polemiche, mela avvelenata Disney

(di Lucia Magi) L’arrivo in sala di ‘Biancaneve e i sette nani’ nel dicembre del 1937 segnò l’inizio
dell’impero di Walt Disney: il primo lungometraggio interamente
animato fu un miracolo artistico e un fenomeno di botteghino,
con 8 milioni di dollari d’incasso (circa 140 milioni di oggi).
A distanza di 88 anni, il remake in live action di quel classico
rischia di essere una mela avvelenata per la casa di Topolino.
Criticato per l’eccessiva “correttezza politica” e segnato da
tensioni tra le attrici protagoniste, il film costato 270
milioni di dollari arriva al cinema in sordina.
Come da tradizione Disney, la première losangelina di ‘Biancaneve’ si terrà nello storico cinema El Capitán
dell’Hollywood Boulevard. In modo del tutto anomalo, però, il 15
marzo l’evento si svolgerà senza la consueta presenza di decine
di giornalisti, cameraman e fotografi lungo il tappeto rosso:
gli accrediti sono stati concessi con il contagocce. Rachel
Zegler e Gal Gadot, rispettivamente Biancaneve e la Regina
Cattiva, dovrebbero limitarsi a posare per le foto e le
interviste saranno riservate alla troupe interna Disney. Variety
ha parlato di un “ridimensionamento” dell’evento dovuto alle
polemiche che hanno circondato fin dall’inizio il film diretto
da Marc Webb e scritto da Erin Cressida Wilson.
Le prime critiche sono arrivate per la scelta di fare
interpretare la giovane che i fratelli Grimm descrivono “bianca
come la neve” a Zegler, di origine colombiana. La star di ‘West
Side Story’ ha fatto indignare gli anti-woke ancora di più
affermando che il film del 1937 era “datato” e andava aggiornato
in modo che la giovane non dovesse “essere salvata dal principe
e sognare il vero amore”.
Sempre nel 2022, però, la star di Game of Thrones Peter
Dinklage, che è affetto da nanismo, ha dichiarato: “Da un lato
siete progressisti, molto orgogliosi di aver scelto un’attrice
latina per il ruolo di Biancaneve. Dall’altro continuate a
raccontare quella storia retrograda di sette nani che vivono
insieme in una capanna?”.
La Disney rispose che, per “non rafforzare gli stereotipi del
cartone originale”, nel remake avrebbe generato al computer i
sette piccoli amici della fanciulla. Nel trailer sembrano
infatti creature fantastiche. Ma questa settimana l’attore Choon
Tan, anche lui affetto da nanismo, ha detto al Daily Mail che la
decisione di utilizzare la computer grafica è stata “assurda e
discriminatoria. Non c’è davvero nulla di sbagliato nel dare a
una persona affetta da nanismo la possibilità di interpretare un
nano, se raffigurato in modo equo e con rispetto”.
In questi giorni si sono anche rincorse voci di una rottura
tra Zegler e Gadot, che hanno opinioni opposte sul conflitto in
Medio Oriente. La prima si è schierata pubblicamente su
posizioni filo palestinesi, mentre Gadot è israeliana, ha
prestato servizio nell’esercito per due anni e appoggia
l’iniziativa militare contro Gaza. Due settimane fa, comunque,
le due hanno presentato insieme l’Oscar per gli effetti visivi.
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