Il clan dei Marsigliesi, rivolta all’OM contro De Zerbi

Roberto De Zerbi diventa una furia contro i suoi giocatori, alla 4/a sconfitta in 5 di campionato, ordina il ritiro immediato già dalla notte dopo la partita. I giocatori protestano e si ribellano, lui la mattina dopo rifiuta di allenarli, la squadra si rivolge al ds Benatia.

Fin qui, con molti particolari vivaci e coloriti, il quotidiano sportivo L’Equipe, che ricostruisce tutta la vicenda da Marsiglia.

Poi, lo stesso De Zerbi, fa il pompiere: “Sono cose normali, ma alcuni mi fanno sembrare un criminale”, dice. E sulle voci di un interessamento molto avanzato del Milan verso di lui per la prossima stagione, smentisce tagliando corto: “vorrei restare qui per molti anni”. Lo scontro – stando al quotidiano sportivo francese – risale a lunedì scorso, il giorno dopo la sconfitta più dolorosa, contro il malmesso Reims.

Al ritorno dalla trasferta, tutti bloccati alla Commanderie, il centro di allenamento marsigliese, per ordine del tecnico, furioso con i giocatori. Il giorno dopo, il tecnico, dicendosi disgustato dall’atteggiamento dei suoi giocatori, è entrato negli spogliatoi proclamando “oggi non vi allenerò”. In risposta, la squadra ha rifiutato di scendere in campo per l’allenamento. Medhi Benatia, direttore sportivo, ha provato a dialogare con i giocatori per un’ora, provando a convincerli che era loro dovere provare a riscattarsi dopo la clamorosa sconfitta di Reims.

 La squadra ha fatto richieste, domande, anche al personaggio Benatia. Secondo L’Equipe, i giocatori gli avrebbero anche chiesto se nella sua carriera avesse incontrato un allenatore che si comportava come De Zerbi. Aggiungendo che se il tecnico non voleva allenarli, avrebbe anche potuto evitare di accomodarsi in panchina nel fine settimana. Benatia, secondo la ricostruzione, avrebbe risposto loro che “contro il Reims, visto il livello della vostra formazione, avreste dovuto vincere anche senza allenatore”.

Alla fine, allenamento leggero agli ordini dello staff tecnico, con De Zerbi ad osservare da lontano. Al malumore per i ritiri e, secondo L’Equipe, per alcuni giocatori presi di mira davanti allo spogliatoio, si sarebbe aggiunto il malumore dei calciatori di religione islamica, che hanno dovuto rinunciare a stare a casa con le famiglie a celebrare l’Aid el Fitr, la festa finale che chiude il mese del Ramadan. “Io con la mia famiglia non ci sto mai – avrebbe replicato De Zerbi – vorrà dire che anche voi non starete con la vostra”.

Oggi, le parole dell’allenatore bresciano, che ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Le cose di questa settimana sono normali e succedono in ogni spogliatoio”, ha commentato De Zerbi scherzando in francese con i giornalisti: “J’adore les polémiques”, li ha stuzzicati. “Leggere questo genere di cose mi ha infastidito: dire che i giocatori sono contro di me è falso”, ha aggiunto. E sulle voci di mercato che vedrebbero il Milan molto interessato a portarlo in panchina l’anno prossimo, ha tagliato corto: “Ho detto che non era vera, con forza. Non ho parlato con nessuno e non parlo con nessuno”. Anzi, rincara, “la mia intenzione è di restare qui per molti anni. Ma i matrimoni si fanno in due…”. 

   

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