mercoledì, 16 Aprile 2025
Ad Ancona l’innovativa ricostruzione al seno post mastectomia

“Abbiamo cambiato non solo la
tecnologia, ma anche l’approccio nei confronti delle pazienti
afflitte da carcinoma mammario. Una tecnica innovativa su cui
stiamo basando tutta la nostra attività. Inoltre abbiamo avviato
un ulteriore step nella tecnica da noi utilizzata, relativa alla
ricostruzione del capezzolo. È possibile, infatti, applicare una
protesi in silicone sotto cute che si trasforma quasi in un
tatuaggio ben fatto e impercettibile alla vista”. Lo ha spiegato
il professor Michele Riccio, Direttore dell’unità operativa di
Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano dell’Azienda
Ospedaliero Universitaria delle Marche presentando oggi le
innovazioni introdotte che consentono tra l’altro di evitare
sgradevoli cicatrici alle pazienti. Questo grazie all’utilizzo
della ‘Total Aesthetic Breast and Reconstruction’, una tecnica
di ultima generazione.
Interessanti i dati dei primi mesi del 2025: “Con più sedute
operatorie, grazie all’impegno messo in campo dall’Azienda – ha
spiegato il dottor Enrico Lenti, Direttore della Chirurgia
Senologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche –
abbiamo ridotto di molto le liste d’attesa potendo garantire
interventi alle pazienti con priorità A entro i 30 giorni come
previsto dalle linee guida ministeriali”. Nel 2024 l’unità
operativa multidisciplinare ha effettuato circa 500 interventi,
100 in più rispetto al 2023 grazie all’aumento delle sedute
operatorie. Un approccio alla chirurgia ricostruttiva per certi
versi rivoluzionario, in quanto oltre agli evidenti vantaggi
sotto il profilo clinico pone la paziente al centro garantendo
l’aspetto estetico e, di conseguenza, quello psicologico.
“Dell’operazione alla mammella interessata, o a entrambe se
necessario, resta una cicatrice che ricorda un trattamento di
chirurgia estetica e non una mastectomia – ha sottolineato
Riccio. Oltre a ottenere il miglior risultato clinico possibile
e senza tracce evidenti e soprattutto invasive dell’operazione,
la donna/paziente conserva la piena coscienza e autostima di se
stessa, capace dunque di intrattenere rapporti sociali e
interpersonali senza menomazioni fisiche limitanti.
L’introduzione della protesi resta, ma attorno i chirurghi
costruiscono una parte in grado di riempire il vuoto lasciato
dalla mastectomia senza eliminare il muscolo pettorale. Lo step
fondamentale, una volta effettuato l’intervento chirurgico di
asportazione del seno – è stato spiegato -, è quello di unire
tessuto adiposo, prelevato da cosce o ventre della paziente,
alle protesi. Con un’operazione di lipofilling, successivo alla
liposcultura, il tessuto viene inserito tra la pelle e lo strato
sottocutaneo del derma e il risultato finale è di alto profilo:
le due mammelle, quella sana e quella malata operata, sono
pressoché uguali. Al tema della tecnica ‘Total breast
reconstruction’ è dedicata la masterclass organizzata
all’interno dell’AOU delle Marche dal professor Riccio con il
sostegno di GCA Academy e GC Aesthetics. L’iniziativa, parte del
progetto ‘Well2BE’, è fissata per domani e giovedì, 16 e 17
aprile. Oltre alla lectio magistralis di Riccio sono previsti i
contributi di Lenti che parlerà di mastectomie conservative e di
Pier Camillo Parodi, chiamato per narrare la sua lunga
esperienza nel campo della ricostruzione del seno. Giovedì 17,
sarà interamente dedicato alla messa in pratica della tecnica
Total Breast Reconstrucion. E i presenti potranno seguire tre
interventi chirurgici preparati ed effettuati da Riccio e da
Lenti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA