lunedì, 28 Aprile 2025
Scherma: Vince Israele, Svizzera non si gira verso le bandiere

E’ polemica politica e diplomatica
agli Europei under 23 di scherma a Tallinn dopo quanto è
successo ieri nel corso della premiazione della prova di Spada a
squadre. Sconfitto in finale da Israele, il quartetto della
Svizzera sul podio è rimasto fermo senza rivolgersi verso le
bandiere durante l’esecuzione dell’inno nazionale dei vincitori.
Sul podio c’era anche il team dell’Italia, medaglia di bronzo,
che invece si è girato.
Questo comportamento, degli svizzeri, che è sembrato un chiaro
messaggio politico legato al conflitto in Medio Oriente, ha
suscitato dure critiche da parte di Israele. Così il ministro
degli Esteri israeliano Gideon Saar ha espresso sul social X
indignazione per quanto accaduto a Tallinn, pubblicando una foto
del podio degli spadisti, con la squadra svizzera che non si
girava verso le bandiere per ascoltare l’inno della nazione
vincitrice. “Vergogna sulla squadra svizzera per il suo
comportamento irrispettoso – ha scritto su X il ministro Saar -.
Non sapete perdere e vi siete comportati in un modo che è motivo
di imbarazzo per voi e per il Paese che dovreste rappresentare”.
Oggi la federazione svizzera di scherma si è scusata con un
comunicato in cui precisa di non aver gradito il fatto che la
sua squadra di Spada “abbia approfittato della cerimonia di
premiazione per fare una manifestazione politica”. Pur
osservando che “i nostri atleti si sono congratulati con i
vincitori israeliani dopo la finale”, la federazione sottolinea
di “essere profondamente dispiaciuta” che il comportamento della
squadra durante la cerimonia di premiazione “abbia ferito i
sentimenti della delegazione israeliana”. La federazione lamenta
inoltre il fatto che le azioni del team di spada “abbiano
sminuito il successo sportivo della squadra svizzera, che ha
vinto tre medaglie in questo Europeo Under 23”. “In linea di
principio, la Federazione Svizzera di Scherma ritiene che le
competizioni sportive non siano adatte a esprimere opinioni
politiche – continua la nota -, anche se agli atleti è
ovviamente consentito esprimere le proprie opinioni personali
sugli eventi mondiali”. La federscherma elvetica ha anche voluto
sottolineare che “dopo il ritorno degli atleti dall’Estonia,
saranno avviate discussioni con la squadra under 23 e deciderà
le eventuali misure da adottare”.
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