Kasia Smutniak, io donna che cambia per Soldini

(ANSA) – ROMA, 05 NOV – Il dolore a volte scava dentro le
persone in maniera sotterranea e con percorsi imprevedibili, ma
che hanno una loro logica. E Silvio Soldini nel suo ultimo film,
3/19, lo racconta in modo originale e con il coraggio di chi
affronta temi difficili, come quello della morte e dei sensi di
colpa, con sobrietà e senza retorica. Protagonista del film, in
sala dall’11 novembre con Vision Distribution, una credibile
Kasia Smutniak nei panni di Camilla, un’affermata avvocatessa di
diritto finanziario di grande carattere, ma profondamente sola e
triste. Separata e con una figlia adolescente, Adele, che neppure
troppo considera, Camilla sembra concentrata solo sul lavoro e
tutto questo in una città in cui è abissale la differenza tra
chi vive ai piani alti come lei e chi non ha nulla. Una notte,
mentre passeggia per Milano, Camilla viene investita, mentre
attraversa la strada, da due extracomunitari in scooter. Uno dei
due ragazzi cadendo muore, mentre l’altro fugge. Per la donna
iniziano i primi dubbi. Non sa quanto sia responsabile
dell’accaduto. Di fatto il dolore per la morte di uno
sconosciuto si trasforma in un suo personale lutto. Insomma per
lei un viaggio nel dolore: Camilla impara a conoscere meglio se
stessa, facendo anche i conti con un passato mai davvero
risolto.
    “Il tema del cambiamento è quello che mi ha affascinato di
più nel mio personaggio – dice la Smutniak -. È una storia molto
intima, questa di Soldini, ma una cosa è certa: Camilla ha
provocato in me cambiamenti irreversibili. E tra i messaggi di
3/19 – aggiunge – c’è sicuramente quello di prendersi cura degli
altri”.
    Dall’attrice anche un appello su quello che accade al confine
tra Polonia e Bielorussa, diventato un nuovo fronte per i
migranti, su cui ha preso più volte posizione su stampa e
social. “Non mi sento una mosca bianca nel dire certe cose, mi
piace metterci la faccia. Sono madre di due figli, cittadina
europea, polacca e italiana allo stesso tempo. È quello che sta
succedendo a quel confine è una tragedia per le leggi sbagliate
che bloccano i migranti e li fanno morire”. (ANSA).
   

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