venerdì, 1 Novembre 2024
Korea Week, rassegna di film e docu, molti inediti in Italia
(ANSA) – ROMA, 05 NOV – Sarà un seminario dell’Università La
Sapienza di Roma-Dipartimento di Comunicazione e Ricerca
Sociale, sull’Hallyu, l’onda coreana, anche cinematografica, che
ha travolto il mondo, a inaugurare la Korea Week che per la
prima volta è dedicata al Cinema. La rassegna, organizzata
dall’Istituto Culturale Coreano, in collaborazione con Asiatica
Film Festival, dal 9 al 14 novembre, presenterà una decina di
opere tra film e documentari sottotitolati, per la maggior parte
inediti in Italia, alla Casa del Cinema di Roma, con ingresso
gratuito fino ad esaurimento posti. In programma anche i
cortometraggi del K-Lab, un laboratorio “didattico
esperienziale, realizzato dal Centro Sperimentale di
Cinematografia, con la direzione artistica di Maurizio Nichetti.
“Ci è sembrato doveroso da parte nostra – spiega Choong Suk
Oh, direttore dell’Istituto Culturale Coreano – presentare
questo mondo che, pur avendo avuto in questi ultimi anni un boom
di notorietà a livello mondiale con film come ‘Parasite’ e ‘Minari’ o ancor più recentemente con drama come ‘Squid Game’,
ha ancora molti lati affascinanti da scoprire. E per questo ci
siamo affidati alla conoscenza e all’esperienza di Italo
Spinelli, una delle figure più esperte del cinema asiatico,
direttore artistico di Asiatica Film Festival”.
Nell’ambito del Korea Week Cinema anche cinque cortometraggi
in cui la Corea è stata narrata, con gli occhi di giovani
registi italiani. “In occasione della Korea Week verranno
proiettati film che rappresentano varie sfaccettature
dell’identità, non solo cinematografica, del paese” dice Italo
Spinelli.
Tra i film in anteprima ‘Introduction’ di Hong Sang-soo,
regista sceneggiatore pluripremiato nei maggiori festival
(Berlino, Cannes, Venezia, Locarno, Busan). E poi l’esordio
della regista Lim Sun-ae con ‘An Old Lady’, ‘Homeless’ di Lim
Seung-hyeun, ‘Ebbro di vino e di donne’ (‘Chihwaseon’)
considerato il capolavoro di Im Kwont’eek, ‘Fighter’ di Yun
Jero. Tra i documentari, ‘My Love don’t cross that river’ di Jin
Mo-young su una coppia sposata da 76 anni. Completano la
rassegna, tra gli altri, il film cult ‘Hanyo’ di Kim Ki-young,
che nel 1960 ha contribuito alla creazione di una filmografia
nazionale. (ANSA).