Fritti dalle stelle, troppo divi i cuochi in tv

(ANSA) – ROMA, 07 NOV – FRITTI DALLE STELLE è un “documentario/non documentario satirico, il cui obiettivo è
quello di prendere in giro non solo certi chef stellati, bensì
l’intera filiera enogastronomica, compresi i critici e i
blogger”. La pensa così Marco Lombardi, critico cinematografico
ed enogastronomico, di questa sua opera che dopo un passaggio al
Bif&st approda l’8 novembre su Apple TV.
    Gli chef stellati sono davvero diventati delle rockstar?
Certo è che si si trovano più spesso in televisione che nelle
cucine dei rispettivi ristoranti. Lombardi ha cercato di capirne
di più andando a intervistare quegli stellati che ancora
preferiscono cucinare, facendo a tutti due sole domande: che
cosa pensano della spettacolarizzazione televisiva dell’alta
gastronomia, e che farebbero – se avessero in mano una bacchetta
magica – al fine di porre un argine a questo fenomeno che
rischia di anestetizzare la radice culturale insita nel concetto
stesso di cucina. Mentre Massimiliano Alajmo, Massimo Bottura, Moreno Cedroni,
Carlo Cracco ed Enrico Crippa svolgono le loro performance, a
parlare sono Francesco Apreda, Corrado Assenza, Heinz Beck,
Cristina Bowerman, Roy Caceres, Alfonso Caputo, Caterina
Ceraudo, Fabio Ciervo, Riccardo Di Giacinto, Alfonso Iaccarino,
Antonia Klugmann, Edoardo Papa, Angelo Sabatelli, Marco Sacco,
Francesco Sposito, Peppe Stanzione, Salvatore Tassa, Roberto
Toro e Massimo Viglietti. Le loro dichiarazioni sono spesso
illuminanti, a volte veri e propri sfoghi come se quegli chef
stessero soltanto aspettando qualcuno a cui poterli affidare.
    (ANSA).
   

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