Social e adolescenti, TikTok contro le sfide estreme

(ANSA) – MILANO, 17 NOV – TikTok ha voluto indagare il mondo
delle sfide che nascono all’interno della sua piattaforma,
spesso rese virali da milioni di iscritti e considerate
pericolose. Come da indagine, molte challenge si sono rivelate
delle vere e proprie bufale, prive di riscontri reali. La
società ha commissionato una ricerca globale, su oltre 10 mila
persone (adolescenti, genitori ed educatori) anche italiani, per
capire come i ragazzi si pongono nei confronti delle sfide.
    Secondo i risultati dell’agenzia indipendente Praesidio
Safeguarding, lo 0,3% degli utenti intervistati, tra i 13 e i 19
anni, ha dichiarato di aver preso parte ad una sfida che
considerava pericolosa. Per quasi la metà (48%), le sfide
individuate sull’app sono state percepite come sicure e
divertenti; al 32% è stato associato un certo rischio, ma ancora
basso; il 14% è stato descritto come rischioso e pericoloso.
    Soltanto il 3% è stato definito molto pericoloso, con lo 0,3%
che ha preso effettivamente parte alle prove, da postare in
diretta. Dalla ricerca è inoltre emerso che, prima di
parteciparvi, gli adolescenti utilizzano una serie di metodi per
comprendere i rischi delle challenge online: guardare video di
altri partecipanti, leggere i commenti e parlarne con gli amici.
    Circa la metà (46%) ha dichiarato di volere “maggiore
disponibilità di informazioni valide sui rischi” e “sulle
attività estreme”. Grazie ad un gruppo di decine di esperti di
sicurezza, TikTok e Praesidio affermano che molte delle
challenge di cui si è parlato in passato, sono bufale. “Tra
queste, includiamo Galindo, Blue Whale e Momo. Le sfide bufala
propagano un’informazione falsa, su un soggetto malintenzionato
che spinge i bambini a svolgere una serie di attività dannose,
che terminano con atti di autolesionismo o suicidio. In realtà,
sono storie costruite per diffondere e perpetuare la paura e
l’ansia, senza alcun elemento autentico di partecipazione”.
    (ANSA).
   

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