giovedì, 13 Febbraio 2025
Il potere del cane, western tossico di Jane Campion
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(ANSA) – ROMA, 17 NOV – Mai come nel caso de IL POTERE DEL
CANE (The Power of the Dog) di Jane Campion, già in corsa per il
Leone d’oro a Venezia e in sala dal 17 novembre con Lucky Red e
su Netflix dal 1 dicembre, la lunghezza, 125 minuti, ha una sua
legittima ragione di essere. Il film con Benedict Cumberbatch,
Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee ha un suo
andamento lento, tossico, perché quello che si sta rivelando
della storia ha i suoi giusti tempi ed è solo uno dei possibili
sviluppi suggeriti dalla trama.
Film Netflix, tratto dal romanzo omonimo di Thomas Savage
(edito in Italia da Neri Pozza), ci porta in Montana, nel 1920
in un post-western. L’introverso allevatore Phil Burbank
(Benedict Cumberbatch) incute paura e timore reverenziale a
tutti quelli che lo circondano. Quando il mite e più colto
fratello George (il grandissimo Jesse Plemons) porta a casa la
nuova moglie, la vedova Rose (Kirsten Dunst), con il figlio di
lei, Phil non ci sta ad accettare quelli che considera solo
degli estranei e li comincia a tormentare in una guerra senza
esclusione di colpi. Ma si può dire che se questa è la trama di
minima, quello che succede dopo è legato a smottamenti emotivi
dei personaggi tanto sorprendenti quanto impossibili da
raccontare senza fare spoiler. Ma una cosa è certa: il figlio di
Rose, Peter (il longilineo attore australiano Kodi Smit-McPhee)
che compare molto in sordina solo a metà film, alla fine sarà un
vero e proprio protagonista.
“Sono una persona creativa e non ho fatto una percentuale dei
generi del libro di Savage – ha detto a Venezia la Campion a chi
le chiedeva come si fosse trovata a fare un film altamente
maschile -. Ho sempre creduto a questo libro è non sono riuscito
a dimenticarlo anche quando l’avevo finito. Ti entra nella
psiche”. Netflix? “Si è vero, erano dodici anni che non facevo
un film, ma solo serie tv che devo dire mi piacciono molto
perché puoi dar loro una tonalità e poi svilupparla. Netflix
comunque ti permette di avere un buon budget e libertà di
espressione, rispetta molto la libertà di espressione”. (ANSA).