Conte si offende; sperava di poter nominare ancora suoi in Rai

«Noi esclusi dalla Rai. Basta andare in tv». Giuseppe Conte dichiara ai (pochi) giornalisti che lo attendono la sua rabbia per la mancata presenza degli uomini «suoi» (o dei grillini) tra le nomine dei direttori della Rai, decisi ieri dai vertici di Viale Mazzini.

Una reazione piuttosto infantile, diciamo la verità nei modi (della serie: il pallone è mio, e se non gioco io non giocate anche voi) e soprattutto sbagliata nella sostanza.Conte di fatto accusa il governo di aver fatto i comodi propri nelle nomine. Senti un po’ da che pulpito; magari l’avvocato del popolo si è dimenticato delle ore ed ore di conferenza stampa sul principale canale della Tv nazionale, Rai 1, nell’orario di massimo ascolto (le 20), ad ogni Dpcm sul Covid per quasi un anno? Conferenze stampa infinite, con l’inevitabile inquadratura allargata per farci stare il fido portavoce.

Tutto Conte può fare tranne che accusare il governo di aver preso possesso della Rai dato che forse nessuno l’ha mai fatto a livello personale come lui. Per di più uomo che è capo del partito che, tra i suoi «mantra» ha quello del «via le mani della politica dalla Rai…» e poi, quando si è trovato a Palazzo Chigi ecco che sulla tv pubblica ha fatto esattamente quello che hanno fatto i partiti prima di lui.

C’è poi un altro problema, tutto interno al suo Movimento , che Conte non può ignorare, su questa questione. La prima sfaccettatura è che il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, del suo stesso partito, avrebbe dato il via libera alle nomine in un incontro di qualche giorno fa con l’amministrato delegato, Carlo Fuortes. Insomma, le due anime (o forse potremmo anche chiamarle «correnti»…) esistono e non vanno molto d’accordo. Secondo, il boicottaggio della Rai e dei suoi programmi di certo non ha raccolto il favore di tutti i grillini. «Si tratterebbe di un suicidio..» avrebbe già detto più di un parlamentare. Insomma, siamo certi che se non già oggi a breve i parlamentari del Movimento torneranno ospiti alle trasmissioni Rai, disobbedendo al Capo.

Il povero Conte rischia di avvitarsi sempre di più su se stesso: fuori dal mondo, fuori dal suo stesso partito. Anche se, a ben pensarci, di certo sapere di non vederlo più in tv ci lascia un piacevole sollievo…

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