martedì, 26 Novembre 2024
L’ultima follia di Roma, il «bonus» per chi lavora
Un bonus per chi si presenta al lavoro. Un premio per chi non si mette in malattia con un certificato farlocco. Un regalo per chi ha l’ardire di scendere dal letto e timbrare il cartellino. E’ il paese del Bengodi? No, è il fantastico mondo delle aziende partecipate di Roma, dove il mondo gira al contrario.
Nell’accordo sottoscritto tra Ama (la municipalizzata dei rifiuti capitolini) e i sindacati, spunta il gentile omaggio natalizio per chi, addetto alla pulizia di Roma, ci fa la grazia di lavorare, avendo già il dovere di farlo. La bellezza di 360 euro lordi per chi non farà assenze nei prossimi 50 giorni. Ci fanno il favore di alzarsi dal letto la mattina? Meritano una medaglia. Pensavamo bastasse la busta paga: invece adesso per fare il proprio dovere serve addirittura “l’incentivo” in moneta sonante.
In un universo normale, funziona così: ho un contratto di lavoro, vado a lavorare, incasso lo stipendio, mentre il collega furbetto che si finge malato viene punito. Semplice. Nel mondo dei rifiuti romani, accade il contrario: se vai a lavorare come tutti gli italiani onesti, già per questo ti meriti un aumento in busta paga. Se un netturbino decide, in uno slancio di senso civico, di non falsificare un certificato medico, evitando di truffare lo Stato e il datore di lavoro, si prende il premio.
Ma non è finita, perché nella pazzia capitolina è previsto persino un bonus “a scalare”: per chi è furbetto, ma in modica quantità. 200 euro verranno regalati ai dipendenti dell’Ama che avranno il buon cuore di non mettersi in malattia per più di una settimana nelle prossime sei. Disonesto, ma non troppo? Prendi un bonus. Rubi al datore di lavoro e allo Stato, ma senza esagerare? Prendi un bonus. Rastrelli giorni di malattia ma senza farti prendere troppo la mano? Prendi un bonus. Con tanti ringraziamenti dal Comune di Roma del neosindaco Gualtieri (se c’è, che batta un colpo).
La follia di un sistema del genere dovrebbe servire ad “abbattere l’assenteismo e aumentare le presenze”: in realtà abbatte il morale dei cittadini onesti e fa aumentare la loro pressione sanguigna. Tutto questo in una città che, proprio a causa di comportamenti indegni, affonda da anni nei suoi stessi rifiuti. Un pugno in faccia a chi continua a pagare le tasse sulla spazzatura, che finiranno in tasca a quegli stessi furbetti della pattumiera che decidono di starsene a casa. Quei soldi potrebbero essere impiegati per rendere presentabile la città, per riempire le buche nelle strade, per dare ossigeno agli ospedali, per costruire terapie intensive. Invece a Roma hanno deciso di gettarli nel cassonetto dell’umido, insieme a ciò che resta del rispetto per chi lavora. Un cassonetto che, per il resto, nessuno svuoterà mai.