Il poeta latino Lucano il primo a descrivere ebola

(ANSA) – ROMA, 07 DIC – Potrebbe essere stato il poeta latino
Marco Anneo Lucano il primo a descrivere un caso di ebola. È
l’ipotesi fatta sulle pagine del Journal of Virology and Viral
Diseases da due ricercatori italiani, dell’Università degli
Studi Guglielmo Marconi e de La Sapienza Università di Roma.
    I due studiosi hanno analizzato nel dettaglio il Bellum
civile, conosciuto anche come Pharsalia, che racconta la guerra
civile che oppose Cesare a Pompeo e che culminò nella battaglia
di Farsalo nel 48 a.C. Nel libro IX, spiegano Giovanni
Meledandri e Leonardo Borgese, “è inserita una descrizione ampia
e dettagliata di un grave episodio epidemico che colpì i soldati
romani durante il loro lungo viaggio in Africa. Le spiegazioni
che Lucano fornisce sono ovviamente compatibili con le
conoscenze dell’epoca”. I decessi sono attribuiti, infatti, ai
morsi di diversi tipi di serpenti. Tuttavia, i versi del poeta
contengono dettagli perfettamente sovrapponibili ai sintomi
della febbre emorragica dovuta al virus Ebola.
    “Le lacrime sanguinolente sarebbero emorragie congiuntivali;
il sangue che fuoriesce da ogni orifizio e, in particolare, il
sanguinamento dalla bocca e dal naso, sono proprio epistassi,
ematuria, ematemesi e melena, tutte frequenti nei soggetti
affetti da febbre emorragica da Ebola”, scrivono i ricercatori.
    “L’espressione ‘totum est pro vulnere corpus’ (tutto il suo
corpo è una ferita) sembra riassumere e mostrare l’essenza
stessa dell’infezione da Ebolavirus, che è in grado di inibire
il legame della parete cellulare in quasi tutti i tessuti
corporei provocando così un sanguinamento generalizzato”.
    Ad avvalorare l’ipotesi dei ricercatori, anche la
localizzazione dei soldati romani, che, giunti in Africa per
combattere Pompeo, potrebbero aver risalito il corso del Nilo
spingendosi con ogni probabilità fino alle aree equatoriali dove
il virus sarebbe stato identificato duemila anni dopo. (ANSA).
   

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