lunedì, 25 Novembre 2024
Ridare i migranti all’Italia, l’idea di integrazione dell’Europa
Qual è la scusa principale che i sostenitori del #restiamoumani utilizzano quando si parla delle decine di migliaia di migranti sbarcati in Italia (63 mila quest’anno contro i 32 mila del 2020 e gli 11 mila del 2019)??? Semplice: «ma non stanno da noi. L’Italia è un Paese di approdo e transito». Ecco, la scusa da domani potrebbe, anzi, dovrebbe, non esistere più. E non per la decisione di qualche sovranità italiano ma per volere dell’Europa, si l’Unione Europea.
Oggi la Commissione Ue infatti discuterà la revisione del Codice Frontiere Schengen, sulla gestione degli spostamenti dei cittadini europei ma anche dei migranti che arrivano in uno dei paesi dell’Unione seguendo le varie rotte. Qui cominciano i problemi (per noi).
Nel documento presente sui tavoli e redatto dalla commissaria agli affari interni Ylva Johansson e dal suo vice, con delega all’immigrazione, Margaritis Schinas, c’è un elemento molto delicato, soprattutto quello che prevede il «rafforzamento dei ritorni dei migranti irregolari nei Paesi di «primo ingresso». Traduciamo.
I migranti irregolari sbarcati a Lampedusa, se poi sono arrivati in Germania, o in Polonia, o in Svezia, o in Danimarca o in Belgio, devono tornare in Italia, appunto ila Paese di primo ingresso. Ed i paesi hanno il diritto e la forza per restituirci queste persone.
Questo perché, secondo loro, quello che dovevano fare per quanto riguarda l’accoglienza, è stato fatto. Della serie: da non non ci sono più posti; adesso ve li tenete voi e sono fatti vostri. E noi siamo fregati.
L’Europa invece di aiutarci adesso ci rimanda la palla, anzi i migranti, nel nostro campo; tocca a noi accoglierli, gestirli. Inutile dirlo che non possiamo farlo per motivi economici, sociali.
Tutto questo però ha delle conseguenze. Dal punto di vista politico mette la maggioranza di governo davanti ad uno dei principali fattori di divisione. Pd e Lega, tanto per dire, hanno visioni opposte sul tema. Cosa farà quindi Draghi?
La seconda è che quelli del #restiamoumani, dovranno trovarsi un’altra scusa oppure ad ogni sbarco, oltre ai consueti applausi, striscioni e «Bella Ciao», trovare anche casa e lavoro per queste persone. Auguri