lunedì, 25 Novembre 2024
Scandalo Sanità a Foggia, arrestato l’uomo di Emiliano
E’ stato arrestato il direttore il direttore generale del Policlinico ospedali “Riuniti” di Foggia, Vitangelo Dattoli, insieme ad altre cinque persone, accusate a vario titolo di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica in atti pubblici.
Da martedì 14 dicembre grazie al decreto sulla presunzione di innocenza le inchieste non potranno più avere un nome dagli inquirenti, ma questa coordinata dalla procura di Foggia è forse l’ultima ad aver fatto in tempo ad averne uno: si chiama “Icaro”.
Le gare contestate infatti riguardano l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario per 36mila euro, e 30mila euro per eventuale proroga, e di elitrasporto di organi ed equipe medica per 6,5 milioni e 4,5 per eventuale proroga.
Dalle indagini è emerso che gli indagati modificavano i valori delle tabelle dei punteggi, tra l’altro commettendo grossolani errori che portavano a incongruenze numeriche.
La cosa quantomeno curiosa è che a difendere il dg Dattoli in questa causa come legale di fiducia è l’avvocato Antonio La Scala, che al contempo riveste il ruolo di capo del Nucleo ispettivo regionale sanitario (Nirs) della Regione Puglia. Una sorta di procura interna istituita e nominata da Michele Emiliano per indagare sui presunti illeciti interni alla gestione amministrativa, procedurale e normativa della sanità regionale. Ad esempio il Nirs è quello che era stato incaricato da Michele Emiliano di indagare sui furbetti del vaccino che avevano saltato la fila, con l’avvocato La Scala in quei giorni quotidianamente nei programmi di tutte le reti a difesa di Emiliano cui era stato incaricato di dare la caccia ai furbetti.
Secondo La scala addirittura un vaccino su cinque in Puglia era andato ai saltafila togliendolo a chi ne aveva precedenza. Ma oltre il contentino mediatico offerto alla caccia di quei giorni, poi passata la tempesta tutto si è sciolto in un bicchiere d’acqua tanto che La Scala non si è neanche più recato in consiglio regionale dove fu convocato per un’audizione sui furbetti.
Oggi abbiamo l’ispettore del nucleo ispettivo interno che in evidente conflitto d’interesse anziché difendere la Regione dai furbetti dell’elisoccorso, difende Dattoli contro cui in teoria la regione dovrebbe dichiararsi parte offesa.
In base all’ipotesi accusatoria dell’inchiesta Icaro, i vertici, nella figura di Dattoli, Direttore generale del Policlinico di Foggia e i rappresentanti ufficiali – il responsabile unico del procedimento Rita Aquaviva e il presidente della commissione di gara Costantino Quartuccio degli enti pubblici committenti avrebbero creato con i referenti – Roberto Pucillo e la figlia – una s.r.l. attiva nel settore del trasporto aereo, la Alidaunia (per lo più – sempre secondo le accuse – con l’intermediazione del medico in pensione Antonio Apicella, una “corsia parallela riservata volta a rendere quest’ultima la società “predestinata” ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti. Con ciò suggellando un’alleanza “contro natura”, la quale – pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati” – avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare “attenzionate”. Nello specifico, i referenti della s.r.l. foggiana in relazione alla gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario bandita dall’Asl di Foggia sarebbero stati i “ghost writers” del capitolato speciale e del disciplinare di gara, avendone materialmente curato la predisposizione nei locali aziendali, peraltro, anche con la presenza del R.U.P. della procedura di gara, fino a quel momento ignaro dei contenuti dei predetti atti. Inoltre, gli stessi referenti della società dauna – nell’ambito della gara per l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica bandita dagli Ospedali Riuniti di Foggia – si sarebbero adoperati, dapprima, per far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, intervenendo anche nella definizione della tabella dei punteggi qualitativi poi, si sarebbero attivati per garantire a quest’ultima l’accesso al “carteggio separato” tra gli OO.RR. di Foggia e la società concorrente risultata provvisoriamente aggiudicataria (ma con offerta economica ritenuta anomala e, pertanto, in fase di verifica) onde procedere alla stesura di osservazioni e controdeduzioni suscettibili di essere recepite dal medesimo Ente Pubblico. La “manipolazione” dei citati appalti è stata ricostruita dalle Fiamme Gialle baresi, in particolare, mediante l’incrocio delle evidenze investigative rivenienti dalle attività di intercettazione tecnica con i contenuti dei files – già oggetto di condivisione tra i referenti della s.r.l. e degli Enti pubblici committenti – estrapolati dai vari supporti informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni locali e domiciliari effettuate, su disposizione di questa Procura della Repubblica, nel febbraio 2020.
In un’intercettazione del 12 febbraio 2020 Roberto Pucillo e Acquaviva parlano di come co-gestire una delle gare d’appalto. «Facciamo la gara sulla qualità – dice Pucillo – noi prendiamo il massimo, loro prendono di meno». «Loro chi?», chiede Acquaviva. «Una ditta di Milano». «Quindi può venire pure una ditta di Milano a dare fastidio per sta gara nostra? Ci dobbiamo stare attenti. Perciò gli ho detto a Roberta (Pucillo, ndr): devi fare in modo di sapere quanti punti prendi. Ci dobbiamo assicurare dei punti, anche con il 50 per cento di ribasso!».
Il gip del tribunale di Foggia, Armando Dello Iacovo, nel passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare parla di “Escalation di ‘stupri’ alla funzione pubblica da loro rivestita che non lascia alternative alla massima compressione della libertà di circolazione invocata dal pm. L’entità delle condotte accertate in questa sede a carico degli indagati è elevatissima – scrive il gip – nella misura in cui essi, nelle rispettive qualità e nei diversi ambiti operativi, sono arrivati pur di favorire il concorrente privato da loro sponsorizzato, a offrirgli in anteprima le note riservate della concorrenza, a recepire i rilievi tecnici per predisporre i capitolati o pronunciarsi sulle predette note”.
Dattoli dal 2002 è stato nominato prima direttore sanitario della Asl Lecce 2, e nel 2005 è diventato direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Foggia. Nel 2006 passa direttore sanitario del policlinico del capoluogo regionale.
Nel maggio di quest’anno è stato nominato da Emiliano direttore generale dei Riuniti, da poco trasformato in policlinico.
A luglio 2020, Dattoli viene anche nominato dal ministro della Salute Speranza nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto superiore di sanità presieduto da Silvio Brusaferro. La nomina era stata decisa dalla conferenza Unificata, cui prendono parte le regioni e gli enti locali.
Nel frattempo Emiliano in piena emergenza Covid lo ha nominato commissario del Policlino di Bari durante il periodi di interdizione nei confronti di Giovanni Migliore per l’inchiesta sui morti in ospedale per legionella.
E in quanto commissario del policlinico di Bari che è stato anche responsabile della costruzione dell’ospedale Covid alla fiera del Levante, su cui la procura ha aperto un’inchiesta.
A novembre 2020 la regione Puglia apre un bando segreto a invito da 10 milioni di euro per la realizzazione di un ospedale mobile in Fiera. Del bando non ne sapeva nulla neppure il sindaco di Bari, che sui giornali smentiva questa possibilità sino al giorno prima, né l’ente proprietario della Fiera che non concederà gli spazi finché il prefetto di Bari interverrà con un sequestro coatto in nome dell’emergenza autorizzato dal commissario Arcuri. Il bando viene vinto dalla societa Cobar di Vito Barozzi di Altamura, già protagonista di diverse opere pubbliche, tra cui la ricostruzione del teatro Petruzzelli (anche in quel caso con appalti lievitati) sul quale solo qualche mese fa Emiliano aveva detto “se non avessi avuto poteri speciali come per il Ponte Morandi, non l’avrei mai ricostruito. O mi avrebbero arrestato”.
Responsabile della costruzione dell’ospedale in fiera sarà Elio Sannicandro, direttore dell’agenzia regionale Asset, di cui lo stesso Emiliano sempre qualche mese fa ha detto “quando fa lui le cose le fa talmente veloce che mi preoccupo perché non sempre le procedure sono proprio regolari”.
L’ospedale fu aperto solo a marzo 2021 ma nel frattempo il bando lievitò a 21 milioni, in barba ad ogni criterio di trasparenza sugli appalti in forza dello stato di emergenza.
E dovrà essere chiuso con la fine dello stato di emergenza avendo dovuto bypassare solo in forza di essa qualunque tipo di autorizzazione persino urbanistica.
E per avere oggi solo una manciata di ricoverati ha però mandato a fallimento la Fiera del Levante con gli operai in cassa integrazione e, mentre tutte le altre manifestazione fieristiche, a partire dal salone del mobile, hanno rappresentato il rilancio dell’economia italiana dopo la pandemia, quella del Levante è stata l’unica a chiudere i battenti nel 2021.
Al momento non ci sono dichiarazioni di Michele Emiliano sull’arresto del direttore generale da lui nominato, ieri il Governatore rilasciava interviste sul suo terzo polo nazionale in salsa pugliese e sul terzo mandato cui già si candida, mentre era al Roma convocato da Giorgetti per decidere il piano siderurgico di Acciaierie d’Italia. Cosa a cui persino i ministri del suo partito si erano guardati bene di farlo avvicinare. Nel frattempo chiede a Draghi di prolungare lo stato di emergenza, in assenza di rispetto per lo stato di diritto.