Arriva Novavax, il vaccino che forse non funziona contro Omicron

L’Ema ha dato il via libera al vaccino Novavax, che arriverà in Europa e di conseguenza in Italia all’inizio del 2022. Il nuovo vaccino proteico del colosso americano Novavax è il quinto approvato al mondo ed usa una tecnologia differente dai vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e da quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson&Johnson). Secondo una nota dell’Ema Novavax ha dimostrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 già da 7 giorni dopo la seconda dose somministrata a tre settimane dalla prima. Anche il secondo studio, condotto nel Regno Unito, ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19, con l’efficacia del vaccino all’89,7%. Insieme i risultati dei due studi mostrano un’efficacia del vaccino di circa il 90%. Gli studi invece che riguardano l’efficacia sulle mutazioni del virus sono basati sulla valutazione delle prime varianti.
“Attualmente sono disponibili dati limitati sull’efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti incluso Omicron” fa sapere Ema in una nota.

Il nuovo vaccino che sta per sbarcare in Europa sarà un’arma in più nella lotta contro la variante Omicron?

«Purtroppo no – ci spiega l’immunologo Alberto Beretta Presidente e Direttore Scientifico di SoLongevity – Il grande limite di questa tecnologia infatti è questo. Non è stato adattato alle nuove varianti e questo potrebbe essere uno svantaggio enorme perché a breve tutti vaccini dovranno essere rivisti sulla base della variante Omicron. Sono anche convinto che sulla base dei dati pubblicati potrebbe rivelarsi superiore agli altri vaccini ma ripeto è basato ancora sulla spike originale e adesso dobbiamo confrontarci con Omicron che ha una proteina Spike molto diversa e quindi andrà necessariamente adattato».

Crede che il vaccino Novavaxriuscirà a convincere gli indecisi?

«Il nuovo vaccino Novavax in termini di induzione di anticorpi neutralizzanti è più efficace dei vaccini mRnain assoluto e sembra avere inoltre minori effetti collaterali rispetto agli altri vaccini in uso. Per questo motivo i piu scettici che sono tra quelli che hanno una paura irrazionale della tecnologia mRna potrebbe pensarci. Nella galassia degli indecisi il vaccino Novavaxa proteine ricombinanti a differenza degli altri vaccini, in uso potrebbe riuscire a convincerli».

Qual è la differenza tra i vaccini mRna e il vaccino Novavax?

«I vaccini mRna si traducono in proteina non entrando assolutamente nel DNA come erroneamente dicono in tanti, ma traducendo il codice della proteina Spike. Invece questo vaccino è fatto a base di proteine ricombinanti, di conseguenza la proteina passa direttamente. Questa tecnologia è stata ampiamente testata in una lunga lista di vaccini da 30 anni e non ha adiuvanti come l’alluminio. In pratica è nuova generazione di vaccini rispetto all’aria Covid».

Questo vaccino è simile al vaccino proteico Soberana?

«Il principio è lo stesso anche Soberana è creato sulla proteina ricombinante però usa un pezzo più piccolo della proteina Spike che comprende solo 200 amminoacidi per legarsi al recettore. Ma personalmente sono dell’opinione che i vaccini con la Spike intera come Novavax siano migliori ed inducano una risposta immunitaria maggiore».

Usando un pezzo più piccolo della proteina Spike ci sono meno effetti collaterali?

«In teoria si dovrebbe esserci meno effetti collaterali e Soberana è un caso interessantissimo perché sembrerebbe tenere anche l’efficacia contro le varianti anche se i dati pubblicati sono ancora pochi».

I costi di produzione del nuovo vaccino potrebbero essere minori?

«Non conosco i costi, ma certamente ha il grosso vantaggio di non aver il problema di distribuzione con la catena del freddo ma può essere conservato a 4 gradi, facilitando in questo modo la conservazione in tutti i Paesi».

Il vaccino Novavax dovrebbero arrivare nei primi mesi del 2022 e gli Stati membri hanno ordinato circa 27 milioni di dosi- riferisce la Commissione europea- Con l’autorizzazione all’immissione in commercio Novavax sarà in grado di consegnare fino a 100 milioni di vaccini Covid-19 nell’Ue a partire dal primo trimestre del 2022 ed il contratto firmato il 4 agosto 2021 di acquistare altri 100 milioni di dosi nel corso del 2022 e del 2023.

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