lunedì, 25 Novembre 2024
Torna la mascherina Ffp2 che forse non funziona come ci dicono
Dopo i no-vax e i no green-pass ecco che il governo crea anche i no-FFP2. Il governo ha deciso che negli ambienti al chiuso “permanendo anche per lunghi periodi” e nei cinema, teatri eccetera si indossi la mascherina del tipo FFP2, ma anche che in un ufficio o al cinema non si possa più mangiare. Addio alla “schiscetta” quindi, e mentre ci si chiede come si mangi nei ristoranti di Camera e Senato, risulta altresì evidente che chi ha deciso una mascherina di quel tipo non l’ha mai tenuta addosso oltre qualche quarto d’ora. Ecco infatti quando pubblicava il 19 gennaio 2021 l’Agenzia tedesca l’assicurazione sociale contro gli infortuni Dguv (Deutsche Gesetzliche Unfallversicherung DGUV_Mask.pdf (h-ka.de). Si legge: “Le cosiddette maschere FFP2 sono attualmente obbligatorie in pubblico, durante lo shopping e sui mezzi pubblici. Molte persone hanno dei dubbi sull’uso corretto di questi dispositivi. L’Istituto tedesco fornisce quindi importanti consigli sull’uso e il riutilizzo dei prodotti per la protezione delle vie respiratorie”.
Il Dguv raccomandava di seguire le istruzioni e queste prevedono che le maschere FFP2 realizzate secondo le norme EN-149 possano essere vendute soltanto con allegate proprio le indicazioni per l’uso nella lingua locale. Perché la FFP2 funzioni deve essere aderente al viso, dunque la presenza della barba o di cicatrici nella zona della linea di tenuta della maschera compromette l’effetto protettivo. Non a caso le istruzioni dicono che, quando si respira, la FFP2 deve essere tirata contro il viso. Se invece si sente un flusso d’aria passare di lato, la maschera non funziona come dovrebbe.
Un altro limite è costituito da fatto che dette mascherine sono riutilizzabili. Quanto tempo e quanto spesso bisogna sostituirle o lavarle è determinato principalmente da come viene gestita la maschera stessa. Occorre però prestare particolare attenzione per garantire la massima igiene possibile, sarebbe necessario infatti indossare e togliere la maschera senza toccare l’interno o il bordo di tenuta e riporla in un luogo ben ventilato dopo l’uso. In questo caso è possibile un uso ripetuto a breve termine per diversi giorni, ma non di più. Dunque il riutilizzo è generalmente sconsigliato, ed anche perché le operazioni di lavaggio possono rovinare completamente la filtrazione a causa del sapone e della temperatura dell’acqua.
Dunque perché questa scelta? La differenza con le maschere chirurgiche è queste hanno la funzione essenziale di proteggere gli altri e non chi le indossa, mentre le FFP 2 hanno lo scopo contrario, ovvero proteggono prima chi le indossa da quanto è presente nell’aria, rientrando quindi nella categoria dei dispositivi di protezione individuale. Ma soltanto le maschere FFP2 senza valvola proteggono anche altre persone da possibili agenti patogeni nell’aria espirata della persona che le indossa. Tuttavia, e qui casca l’asino, l’attuale normativa tedesca in materia di salute e sicurezza sul lavoro raccomanda un tempo di utilizzo massimo di 75 minuti con un successivo periodo di recupero di 30 minuti per le semi maschere senza valvola di espirazione, mentre in caso di lavoro fisico leggero la maschera può essere indossata fino a 3 ore. Ma non di più. Su tutto fa arrabbiare un fatto: queste norme sono europee, dunque ben conosciute e applicate anche in Italia laddove si eseguono lavorazioni con materiali dai quale è necessario proteggersi. Si chiama lavoro, esperienza evidentemente sconosciuta a chi decide. E così al cinema e nei musei non andrà più nessuno, si preferirà l’automobile al tram e si dovrà pranzare al freddo. Follia.