martedì, 26 Novembre 2024
Uniformi urbane, mountain design e ruvidezze dark
Si parte dallo studio dell’uniforme universale come ipotesi da proporre per il guardaroba maschile, firmata da Neil Barrett che guarda alle radici attingendo all’esperienza dei sarti militari e di quelli del ‘su misura’ in divisa.
L’idea è trovare quell’amalgama bilanciata che mette insieme l’abbigliamento da lavoro, quello sportivo, l’abito sartoriale, le divise della strada e una proposta che si adatti anche agli eventi serali.
Vengono esplorati gli archetipi, dai pantaloni navali dal taglio ampio, maglioni da pescatore, caban e field jacket, soprabiti, bomber imbottiti (in collaborazione con Alpha Industries), giacche da lavoro e poi in versione smoking di raso, con gli anfibi ai piedi, trovando combinazioni inaspettate.
MSGM
Il design si aggiunge alle memorie heritage da Msgm, marchio guidato da Massimo Giorgetti, alla ricerca di capi dall’attitudine contemporanea che abbiano una ibridazione passato-futuro.
L’opera geniale e caleidoscopica del designer Gaetano Pesce influenza le scelte creative di costruzioni, trattamenti e materiali, ispirando stampe ipnotiche sulla fluidità della silhouette, usata anche come parola chiave dello stile di stagione. I tessuti e gli abbinamenti di colore di poltrone e imbottiti, realizzati per Cassina da Pesce, replicano il loro fascino su parka, cardigan, felpe, bermuda e sui pezzi formali, dal cappotto alle camicie e i pantaloni sartoria.
Lo sportswear di lusso ha come rappresentante della giornata il brand Jet Set, fondato fondato nel 1969 a St. Moritz, famoso come abbigliamento da sci per eccellenza delle star, e con lo scopo di spostarsi anche dalle piste alla città, con la medesima qualità fra sci performance, doposci e look urbano.
L’impatto estetico è deciso, fra proposte lurex e capi metallici oro e argento, stampe feline (anche per lui), tecniche jaquard e intarsio.
Acquisito dal gruppo Gaydoul nell’ambito di una strategia incentrata su investimenti in marchi storici svizzeri dal potenziale internazionale, il marchio spinge l’acceleratore sulla sua espansione internazionale collaborando con i più importanti attori del settore, sia online che offline, dai retailer tedeschi Lodenfrey, Engelhorn e Breuninger, alle partnership con giganti dello shopping online come Mytheresa, Browns e Net-a-Porter, nonché con il nome leader della moda turca Beymen e il rinomato retailer Gorsuch negli USA.
Harmont & Blaine x Andrea Pompilio
Come voce italiana del casualwear rivisitato, si presenta l’accoppiata Harmont & Blaine, l’azienda italiana contraddistinta dal noto marchio del Bassotto, con il designer Andrea Pompilio per portare il Mediterranean lifestyle verso le vette delle montagne d’inverno.
Pompilio aumenta il ritmo delle variazioni e dei contrasti di colore e l’impatto grafico dell’insieme verso un gioco assoluto di patchwork e sfumature. In una estetica che guarda agli sciatori degli anni Cinquanta, si recuperano le trame delle coperte trapuntate, la maglieria di lana pura con trattamento casentino, imbottiture stratificate, interni rimovibili e volumi funzionali che adattano il capo alle diverse condizioni climatiche.
Woolrich
Il tributo alla vita all’aria aperta arriva anche da Woolrich, alla ricerca fra gli spazi sconfinati di un rifugio di montagna in cui azzerare lo stress, riconnettersi e liberare la mente. Il nuovo lusso per l’etichetta outdoor significa incoraggiare a riprendersi il tempo per sé in mezzo alla natura, anche se si è diventati degli attori sociali sempre connessi.
La proposta comprende overshirt con classica trapuntatura a quadri e collo a contrasto in velluto, la Duster Work Jacket, bomber con interno in piumino reversibile, l’Upstate Wool Coat in lana double-face a quadri e un parka impermeabile ed estremamente caldo.
Ogni pezzo corrisponde al bisogno di durabilità e versatilità necessari per godersi sia il tempo libero all’aperto che la vita di tutti i giorni, senza dimenticare la possibilità di capsule performanti per i più avventurosi e sportivi.
K-Way
In chiave più urban-street evolve il marchio K-Way, proprietà di BasicNet SpA, società che detiene anche Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Superga, Sabelt, Briko e Sebago, tutti leader nel vestire lo sport e il tempo libero.
Il segno identitario e grafico del tape colora i pezzi tecnici dal design voluminoso viceversa contenuto e scattante: anorak, piumini, blouson, montgomery, cappotto loden e cappe, insieme a pullover con zip, pantaloni e gonne, così come gli accessori.
Spyder Korea
Spyder Korea riparte dal concetto di ‘Coexistence’, una proposta moda sfaccettata con i codici iconici dell’abbigliamento sportivo e il design all’avanguardia, sfruttando le tecnologie più avanzate abbinate ai dettagli stilistici.
Toni audaci colorano i capi performanti dall’aspetto tattile e materico, spesso avvolgenti.
Lanciato nel 2015, il marchio sportivo si è rapidamente affermato nel mercato del luxury lifestyle, grazie alla sua sensibilità nel recepire i trend internazionali.
Boglioli
Sul fronte della eleganza metropolitana, torna ad essere presente in calendario la voce sartoriale di Boglioli che lancia ufficialmente la sua collezione donna, creata in collaborazione con la stylist Viviana Volpicella, in uno scambio fra codici maschili e dettagli, con gli stessi materiali ricercati dell’armadio di lui.
L’armadio di entrambi alleggerisce pesi e costruzioni e uno stesso capo si presta a diventare camicia, giacca o giaccone, in base allo stile di ciascuno.
Le costruzioni impeccabili sono al servizio di materiali caldi e preziosi che restituiscono valore alla materia prima, rigorosamente italiana, morbida e naturale.
In un gioco di sottigliezze, tinture in capo e delicate palette colori, oppure consistenze più accentuate per i caldi e versatili prodotti outerwear dai trattamenti innovativi, di derivazione sportiva o militare.
Le giacche e gli abiti restano i pezzi chiave del guardaroba, acquistando funzioni d’uso inedite come blazer reinterpretato come capo da esterno o una K- jacket in shetland, giacche da campagna o da caccia e quelle di derivazione militare.
Vien
Le proposte sartoriali di Vien sono state invece trasformate dal design che questa stagione emula un pochino l’effetto patchwork à la Frankenstein. Il completo gessato si fa oversize con maxi tasche sui pantaloni e completato da un sopra gonna a portafoglio; le giacche sono anche apribili sul retro tramite lunghe zip. Il cappotto sportivo ha le cerniere sui polsini e può accompagnare pezzi in denim lavorati al rovescio indossati con le camicie bianche.
Tre ospiti stranieri, fedeli del calendario milanese, elaborano altre versioni della sartorialità urbana.
David Catalan riprende dai mitici anni Ottanta e Settanta il dress code inglese dell’era preppy, con protagonisti il denim e altri tessuti lavorarti con una certa ruvidezza.
Stupisce Miguel Vieira, l’altra voce più rinomata della moda portoghese insieme a Catalan, con un guardaroba total black, pensato per serate misteriose ed eleganti atmosfere, ritornando al dna originario dei suoi primi fashion show.
Il dress code ‘black tie’ viene però distorto e trasformato con mescolanze inaspettate, pattern grafici e trattamenti tecnici.
A tema «Sculpting Darkness», titolo del fashion film sulla nuova collezione, il brand di Copenhagen, Han Kjøbenhavn, propone il lavoro creativo e visionario di Jannik Wikkelsø Davidsen, fondatore e direttore creativo, oltre che artista, regista e film-maker danese, premiato per i suoi video di moda ai Cannes Lions e ai True Awards.
Il menswear di stagione è elaborato con una serie di contrasti netti, linee dritte e silhouette aderenti sono elegantemente combinati con forme voluminose nel segno dell’oscurità, fonte di ispirazione dell’intero prèt-à-porter.
«Il buio evoca emozioni. E poi si tratta di dare forma a queste emozioni in oggetti affascinanti e interessanti come i capi disegnati in 3D che riportano speciali dettagli in titanio» dichiara Davidsen.