mercoledì, 27 Novembre 2024
Rust: il marito di Halyna Hutchins prova “rabbia” verso Alec Baldwin
La settimana scorsa, il marito di Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia morta sul set di Rust a causa di un colpo partito da una pistola caricata con un proiettile vero, e tenuta in mano da Alec Baldwin, ha fatto causa ai produttori del film (e Baldwin) per omicidio colposo. Ora, Matt Hutchins ha rilasciato un’intervista ad ABC News, in cui esprime una certa rabbia nei confronti di Baldwin e per il fatto che, pur avendo stretto in mano l’arma che ha ucciso sua moglie, l’attore e produttore ancora non sia ritenuto responsabile dell’accaduto.
Parlando con la giornalista Hoda Kotb, Hutchins ha detto che i suoi sentimenti nei confronti di Baldwin sono cambiati dopo averlo visto piangere durante la celebre intervista trasmessa sempre da ABC News lo scorso dicembre:
Mi sono così arrabbiato vedendolo parlare della sua morte così pubblicamente, e in modo così dettagliato, senza accettare alcuna responsabilità dopo che aveva appena descritto come l’aveva uccisa. Sentirlo incolpare Halyna nell’intervista, e scaricare la responsabilità su altri, e vederlo piangere per questo, mi ha fatto pensare: “Dobbiamo anche dispiacerci per te adesso, signor Baldwin?”
Hutchins prosegue:
L’idea che la persona che stringe la pistola e fa partire il colpo non sia responsabile è assurda per me.
Ma la sicurezza circa l’uso delle armi da fuoco non era il solo problema sul set, secondo Matt Hutchins:
Svariati standard dell’industria non stavano venendo rispettati e ci sono diversi responsabili per questo.
La risposta della produzione
La produzione ha risposto alla causa di Hutchins sostenendo che “ogni accusa di imprudenza mossa ad Alec è totalmente falsa”. Nella dichiarazione vengono reiterate le posizioni già espresse in precedenza, in particolare il fatto che l’assistente alla regia Dave Halls abbia definito l’arma consegnata di suo pugno a Baldwin “cold gun”, ovvero una pistola scarica:
Lui [Baldwin], Halyna e il resto della troupe si sono fidati delle dichiarazioni dei due professionisti responsabili per il controllo della pistola, secondo cui era una “cold gun”, ovvero non c’era possibilità che partisse un colpo, a salve o meno.
Questo protocollo ha funzionato per migliaia di film, con milioni di colpi sparati, in quanto non si era mai verificato prima un incidente su un set in cui un vero proiettile avesse ferito qualcuno. Gli attori dovrebbero potersi fidare degli armaioli e dei professionisti del reparto attrezzisti, oltre che degli assistenti alla regia, piuttosto che decidere di loro iniziativa quando una pistola sia sicura.
Fonte: Deadline