martedì, 26 Novembre 2024
A Kharkiv ingegneri eroi riparano Internet
Con l’intensificarsi dell’azione militare russa e dei bombardamenti, sono a rischio anche le infrastrutture di telecomunicazione dell’Ucraina, vitali per far funzionare il paese, per le comunicazioni interne e per raccontare quello che accade. A Karkhiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, dove è andata via la maggior parte della popolazione, è rimasto un gruppo di ingegneri di MaxNet, un provider di servizi Internet che gestisce uno dei principali snodi di comunicazioni. Riparano la rete, che ha subito pesanti danni, anche a rischio delle loro vite.
“Sono rimasti 60 impiegati, tra ingegneri che fanno riparazioni e addetti ad altre mansioni, restano per motivi personali, non potevano lasciare Kharkiv”, spiega all’ANSA via WhatsApp Alla Struchaieva, amministratore delegato di MaxNet. “Io e la mia famiglia ora siamo al sicuro – racconta – Siamo vivi e questa è la cosa principale. Penso che questa guerra abbia toccato emotivamente tutti i paesi. Versare così tanto sangue è un orrore”.
Qualche giorno fa il sito Data Center Knowledge ha riportato la storia di questi ingegneri che dopo i bombardamenti escono per riparare i cavi Internet danneggiati. Dopo i bombardamenti dei primi di marzo che hanno colpito pesantemente il centro della città trasformandola in uno scenario apocalittico, gli ingegneri hanno riparato i cavi di rete tra i tombini, dove il fuoco li aveva fusi e hanno ripristinato circa un terzo della rete. “Le connessioni sono danneggiate da colpi e spari – racconta ancora Alla Struchaieva – I nostri ragazzi cercano di ripristinare velocemente quante più aree possibili. Comprendiamo che il nostro lavoro è davvero importante per le persone, poiché forniamo loro informazioni”.
“MaxNet ad aprile compirà 20 anni, mio marito l’ha fondata nel 2002, l’ho incontrato l’anno successivo e l’ho aiutato ad ampliare il business. Questi dipendenti sono in azienda da oltre cinque anni. Credono nel futuro. Tutta la nostra squadra è molto patriottica e rimane positiva. Ora ho una sola speranza: che questo incubo finisca e torni la pace nel nostro paese”, conclude Struchaieva.