Mottolino Fun Mountain, il nuovo «place to be» per riders, gamers e foodlovers

BMW, Oakley, Rehall outwear, Caffè Pascucci, Ferrari Trento 1902 sono già partner a pochi mesi dall’apertura di Mottolino Fun Mountain Livigno, seguiti da simpatizzanti come GoPro e Atomic, ma il telefono continua a squillare per cercare di diventare coprotagonisti del primo hub creato da privati in previsione delle Olimpiadi invernali 2026.

L’headquarters di questo complesso unico nel suo genere in Italia, ispirato a modelli che iniziano a comparire negli Stati Uniti o nella vicina Austria, unisce design, sport d’alto livello, moda, cucina, postazioni smart working e gaming di ultima generazione, realizzato certamente in vista della sfida olimpica internazionale ma pensato anche per restare a supporto di un territorio che pone le qualità montane, invernali ed estive, al centro del ben-essere della persona.

Un investimento che ad oggi parla già di cifre importanti, oltre gli 11 milioni di euro, con capitale interamente privato, come dichiara Marco Rocca, amministratore delegato: «Il nostro obiettivo, nato da un sogno che avevamo con mio fratello, è quello di offrire un vero e proprio hub polifunzionale in alta quota, evoluto a livello di prestazioni fisico sportive ma anche digitali, che ci permetta di presentarci anche alle Olimpiadi con un ‘abito da sera’ adeguato. Architettura, interior design e servizi guardano al futuro e a un pubblico internazionale, fatto molto anche da giovani perennemente connessi, in una dimensione che integra virtuale e reale. Siamo stati i primi a credere e investire nel freestyle nello sci e nello snowboard e oggi abbiamo l’ambizione di alzare l’asticella di tutti i servizi relativi allo sport, al benessere, al divertimento e anche alla cucina di montagna, lavorando con passione alla ricerca del miglioramento, per essere ‘the place to be’ anche in chiave turistica».

Il target di Livigno si allarga, oltre ai rinomati freestyler d’inverno e ai biker d’estate, si pensa allo stile, al design, al gourmet, all’enologia, agli esports e a mettere in comodità gli ospiti anche nel lavoro, con spazi di smartworking innovativi dotati di sale riunioni modulabili, postazioni in co-sharing e connessioni velocissime. Per fare sport, shopping, rilassarsi, degustare e lavorare, con servizi al top (tutti prenotabili online, sul sito o tramite App) e un panorama mozzafiato.

Il centro servizi è in modalità domotica, in quanto la tecnologia è pensata per creare flussi veloci in biglietteria, nei depositi e noleggi attrezzatura, per i servizi agli sportivi, nei corner dello shopping, all’interno della ‘digital cave’ e nelle attività dopo sci.

Proprio nei mesi del lockdown, il nuovo avveniristico progetto ha preso forma, a firma dello studio d’architettura CMR di Milano con Massimo Roj, dello studio LPS e di Concreta, società valtellinese attenta all’innovazione, ad una velocità sorprendente e precisa, a testimoniare come proprietà e professionisti sono diventati una grande squadra di talenti uniti tutti dalla stessa passione, inalterata dal 1958, quando venne inaugurato il primo impianto skilift di Mottolino.

«L’architettura è stata studiata per entrare in simbiosi con la natura e il paesaggio, immersi in contesto contiguo, outdoor e indoor di estrema bellezza. La scala mobile interna è il fulcro che collega i piani, costruiti con tre materiali e qualità principali, la trasparenza del vetro, il calore del legno e la tattilità del gres porcellanato ispirato alla roccia» spiega Anselmo Fontana dello studio LPS.

Il Design Team Progetto CMR, formato da Matteo Colombo, Michela Valentino, Riccardo Panichi, Sergio D’Antonio, Irene Milan, Lorenzo Ferrario, ha composto il puzzle di questa casa accogliente e tecnologica, pensata per chi desidera alternare lo sci al divertimento e al lavoro, in una continua esperienza Phygital.

Commenta l’architetto Massimo Roj, amministratore delegato di Progetto CMR: «Il nuovo headquarters Mottolino Fun Mountain Livigno vuole celebrare la maestosità e l’avventura che si vive negli scenari della montagna, esaltandone il fascino con i continui richiami agli elementi naturali locali mescolati ad installazioni tecnologiche d’impatto».

Arredi custom made alternati a complementi di rinomate aziende italiane si amalgamano alle luci intelligenti e sensoriali prodotte da Artemide e a una perfetta acustica in tutti gli ambienti, realizzata con pannelli fonoassorbenti ingegnerizzati e prodotti artigianalmente da Concreta.

La prima area, a pian terreno, è dedicata agli sportivi e offre tutto quanto serve agli sciatori, ai freeriders o agli appassionati di bicicletta e fat bike, a partire dalla biglietteria contactless o ai desk, dalle scuole di sci e snowboard, gli accessi per lo Snow Park e Bike Park, il noleggio, il deposito, il laboratorio di manutenzione.

Macchinari high-tech sono a disposizione dei clienti: tra questi, una piattaforma per scansionare in 3D la conformazione del piede e consigliare lo scarpone perfetto, un sistema che igienizza le attrezzature dopo l’uso e il servizio courtesy ski se si ha bisogno di manutenzione ma si vuol continuare a sciare nel frattempo.

L’area shopping, accanto a grandi ledwall che offrono una esperienza immersiva, propone il top di gamma dello activewear e il merchandising brandizzato Mottolino Fun Mountain.

Salendo la grande panoramica scala mobile, prima di accedere agli impianti di risalita, c’è il piano dedicato allo smartworking e la gaming room, soprannominato la «Digital Cave», con sale riunioni modulabili per un utilizzo singolo o in team e per chi necessita collegarsi e lavorare da remoto nel primo Ski Working Hub in Europa, una vera e propria business lounge dove, tra una discesa e l’altra o alla fine di una giornata, è possibile rilassarsi e lavorare. Nello spazio gamers, i simulatori guida professionisti e le postazioni degli esports e per la Playstation attirano gli atleti della Gen Z e riproducono perfettamente le postazioni high tech per giocare, senza barriere linguistiche e geografiche.

Se l’obiettivo è esprimere l’eccellenza, anche la regia di Siria Fedrigucci, imprenditrice e moglie di Marco Rocca, nell’area ristorazione porta verso una cucina al tempo stesso gourmet e per tutti, basata su una filosofia etica, senza sprechi, biologica e centrata sui prodotti freschi e stagionali della montagna.

È lei che accoglie e coltiva il rapporto con i clienti seduti ai tavoli di Kosmo Taste the Mountain, quello centrale lungo 13 metri, che vengono ad assaggiare i piatti del team dello chef Norbert Niederkofler e i cocktail del bartender Edoardo Felsini.

«Cook The Mountain», filosofia dello chef tristellato e con una Stella Verde per la sostenibilità, resta la base dei piatti proposti in menù, aggiornato costantemente sulla ricerca delle materie prime provenienti da contadini e allevatori locali o comunque di montagna, guidato in loco da Luca Armellino, cuoco professionista con esperienza in vari ristoranti stellati e di alto livello, come il St. Hubertus di Norbert Niederkofler e il Noma di Copenhagen.

Alla carta vini, ci pensa Giacomo Mojoli, tra i fondatori di Slow Food, che ha contribuito al progetto con la propria visione di etichette da sperimentare, spaziando dall’Alto Adige all’Etna, a fianco dei vini valtellinesi, con chiusura di liquori e distillati dove non mancano però i grandi classici come il Braulio e le grappe della Valtellina.

Il concetto di cucina etica è declinato anche nella selezione dei drink preparati dal bar manager Edoardo Felsini che per lungo tempo ha lavorato tra la Toscana, Ibiza e Barcellona. Qui sono banditi i prodotti e i brand commerciali che non riflettono la filosofia del locale, per dare spazio ad una produzione in proprio di liquori, tinture, sode, aromatiche e cordiali e shrub, ovvero macerazioni di frutta, miele, erbe e fiori, bucce e semi. Anche il ghiaccio viene realizzato secondo una tecnica adottata da pochissimi locali in tutta Italia: una grande quantità di acqua viene bollita e poi lasciata raffreddare lentamente dentro borse termiche, in modo da essere totalmente trasparente e privo di bolle d’aria, asciugato poi mediante abbattitore, e trasformato in singoli maxi cubetti per raffreddare senza sciogliersi, e quindi senza alterare o diluire, i drink.

L’ospitalità gourmand prosegue nella Skiarea, al centro delle piste e del divertimento, nei due rifugi in quota a oltre 2000 metri. Al M’eating Point Mountain Hut rifugio si trova un bar, uno spazio selfservice e Luciano’s Alpine restaurant con piatti tipici dai sapori di montagna, oltre alla paninoteca sempre disponibile, con affaccio su una terrazza panoramica. Decisamente mondano, Camanel di Planon accoglie a suono di musica e dj set, gli sportivi e gli ospiti che vogliono fare l’aperitivo, degustare panini e piatti caldi nella Pasta House in alta quota, dotata di bracieri e chaise longue all’esterno, e con possibilità di organizzare cene con salita in gatto delle nevi.

Tutto intorno, il comprensorio conta 27 piste di svariati livelli (principianti, intermedi ed esperti) raggiungibili con skilift, seggiovie e telecabina moderni.

Iconica la pista Giorgio Rocca, dedicata al capofamiglia e campione del mondo di slalom speciale, una discesa a curve strette che permette di vivere alcune delle emozioni di uno degli sciatori italiani più vincenti della storia, con una carriera lunga quattordici anni, raccontata nel libro edito da Hoepli Slalom. Vittorie e sconfitte tra le curve della mia vita, biografia scritta dall’amico Thomas Ruperto.

Per gli sciatori medio esperti, si può percorrere anche l’altra pista impegnativa Valfin, che gode un’ampia vista su tutta la valle di Livigno, oppure scendere per Spondafis, la pista usata negli allenamenti delle squadre internazionali di sci e snowboard.

Il punto di forza contemporaneo, diretto e presentato da Ian Rocca, campione europeo di freeski e figlio di Marco e Siria, è lo Snow Park, considerato il migliore d’Italia e tra i primi in Europa, terreno di allenamento per i più forti freeskier e snoboarder europei e palcoscenico anche di gare come Burton European Open e la Coppa Europa.

Ci sono aree freeride cross natural, pipe line e salti con terrazze di 16 e 19 metri e di 24 e 19 metri, con atterraggi di 39°gradi, prese alla velocità di 75-80 km orari per kickers fino a 8 metri di altezza.

Vi è uno spazio separato per principianti, una zona per riders esperti e una sezione con accesso consentito solo ai riders pro ovvero atleti professionisti o di livello molto alto dove si disputeranno le Olimpiadi del 2026 e dove ci si può allenare fin d’ora anche con il mega gonfiabile Bir Air Landing, una struttura che permette di provare nuovi trick e salti atterrando sul morbido prima di eseguirli sulla neve.

Ian Rocca gioca in casa, conoscendo la natura e le sue montagne fin da bambino, quando a circa due anni aveva già iniziato a correre sugli sci e, poco dopo, cominciato il freestyle. Uno sport spettacolare, adrenalinico, fisico e mentale allo stesso tempo, che ci mostra con grazia e potenza nei suoi trick virtuosi, dove essenziale è concentrare tutto sé stesso nel “flow”, quel flusso fantastico nel quale blu e bianco, i punti di riferimento, si alternano, rendendo l’uomo protagonista di una magia senza eguali, e dove il ragazzo, dal dna talentuoso, dialoga con il nonno, collegandosi in armonia fra il cielo e la terra.

E che «Show time» sia!

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