Rust: un nuovo video mostra il set prima e dopo l’incidente di Halyna Hutchins

Rust: un nuovo video mostra il set prima e dopo l’incidente di Halyna Hutchins

Il dipartimento dello sceriffo di Santa Fe ha diffuso, su richiesta dei media, un file video che contiene diverse clip registrate sul set di Rust, il western durante la cui lavorazione ha perso la vita la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, a causa di un colpo partito dalla pistola di Alec Baldwin. Nel video si può vedere l’attore mentre prova con la pistola nello stesso giorno dell’incidente, nel quale rimase anche ferito il regista Joel Souza.

Ma sono anche inclusi i concitati momenti dopo l’incidente, con le autorità che mettono in sicurezza la scena, una chiesa, e le dichiarazioni a caldo di diverse parti coinvolte. Tra queste lo stesso Baldwin, che afferma: “Qualcuno ha messo un proiettile vero nella pistola”. “Se quello che è stato estratto dalla sua spalla era un proiettile, allora qualcuno ha caricato un proiettile vero nella pistola che avevo in mano”.

La spalla a cui Baldwin si riferisce è quella del regista, rimasto ferito in maniera non grave. “C’è stato un botto più forte di qualunque altro abbia mai sentito provenire da una salva”, Souza dice agli agenti. Il regista descrive anche come l’armaiola Hannah Gutierrez Reed abbia consegnato l’arma a Baldwin, ribadendo un concetto che abbiamo sentito molte volte nel caso Rust: la pistola era “cold” o “clean”, nel senso di completamente scarica. Souza racconta anche di aver provato una sensazione simile a “un calcio nella spalla”. “Ero a terra e ho gettato lo sguardo verso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, vedendo che aveva del sangue che le usciva dalla schiena”.

“Ho provato con una pistola carica”, afferma Baldwin a un certo punto. “Doveva essere scarica o vuota… Questa è la cosa più orrenda che abbia mai sentito in vita mia”.

Ecco il video

Di recente, Rust Movie Productions è stata multata per 136.793 dollari, il massimo consentito dalle leggi del New Mexico, dopo un’indagine di sei mesi, dalla quale è emerso che la compagnia di produzione “sapeva che la sicurezza delle procedure legate alle armi da fuoco non era seguita sul set”, e, nonostante questo, “ha dimostrato totale indifferenza verso la sicurezza dei lavoratori”.

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