Processo Depp-Heard: la testimonianza di un’agente LAPD e la valutazione psicologica di Amber Heard

Processo Depp-Heard: la testimonianza di un’agente LAPD e la valutazione psicologica di Amber Heard

Il processo per diffamazione intentato da Johnny Depp contro l’ex moglie Amber Heard è proseguito ieri, dopo la conclusione della testimonianza diretta di Depp, con la deposizione di Melissa Saenz, agente della polizia di Los Angeles accorsa alla villa della coppia il 21 maggio 2016, su segnalazione di un amico dell’attrice, iO Tillett Wright. L’incidente, tra quelli discussi durante il processo per diffamazione intentato da Depp contro il Sun, è tra quelli più noti della relazione tra i due attori: la versione di Amber Heard è che Depp l’abbia picchiata, le abbia lanciato un telefono in faccia e l’abbia trascinata per i capelli.

Melissa Saenz, che si recò sul posto con il partner Tyler Hadden, ha affermato, in una testimonianza registrata: “Non identificai lei [Heard] come vittima di violenza domestica”. Saenz non fece rapporto in quanto, per lei, non c’era stato alcun crimine. L’agente ha descritto inoltre l’aspetto di Heard, che “piangeva” e aveva “gli occhi rossi”, il volto arrossato e non guardava negli occhi gli agenti.

Saenz aveva anche testimoniato in occasione del procedimento di divorzio tra i due attori, nel luglio 2016, quando aveva dichiarato di aver “interrogato Ms. Heard” ed “esaminato da vicino il suo viso senza trovare segni, ematomi o lesioni”. L’attrice, dopo la chiamata alla residenza della coppia, le aveva inoltre detto che “non era ferita, né Ms. Heard aveva intenzione di sporgere denuncia contro Mr. Depp”.

Oggi il processo andrà avanti, molto probabilmente, con le deposizioni di altri agenti di polizia chiamati in altre occasioni alla residenza di Johnny Depp e Amber Heard.

La valutazione psicologica di Amber Heard

Oltre alla deposizione di Melissa Saenz, c’è stata anche quella della psicologa Shannon Curry, ingaggiata dal team legale di Depp per una valutazione psicologica di Amber Heard. La sua diagnosi? Disturbo borderline di personalità, un tipo di disturbo che può portare chi ne soffre a “reagire violentemente e aggressivamente” e a essere “violenti con i loro partner in queste situazioni”. Una diagnosi fortemente contestata da Elaine Bredehoft, una dei legali dell’attrice, che ha definito “altamente irregolare” la cena di quattro ore a casa di Johnny Depp con cui l’attore e i suoi avvocati l’avevano assunta, e una “coincidenza” troppo comoda l’adesione della diagnosi con una delle accuse rivolte a Heard da Depp in una registrazione ascoltata nei giorni scorsi.

Contro-interrogata dalla difesa, Curry non si è comunque scomposta, arrivando a sostenere come sia raro che un uomo accusi una donna di abusi quando lui stesso ha perpetrato abusi. Bredehoft ha tentato di mettere in discussione l’obiettività della psicologa davanti alla giuria. Se abbia avuto successo resta da vedere.

Fonte: Deadline

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