È morto Lino Capolicchio, protagonista de Il giardino dei Finzi Contini e La casa dalle finestre che ridono

È morto Lino Capolicchio, protagonista de Il giardino dei Finzi Contini e La casa dalle finestre che ridonoLino Capolicchio

Lino Capolicchio è scomparso ieri all’età di 78 anni, dopo una lunga malattia che l’attore ha tenuto riservata.

Gli inizi

Nato a Merano ma cresciuto a Torino, Lino Capolicchio frequenta l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico a Roma, poi lavora con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano. Inizia così una straordinaria carriera, che lo porta a dividersi fra le tre grandi realtà produttive degli Sessanta e Settanta: il cinema, il teatro e la televisione, con sceneggiati come Il conte di Montecristo, La paga del sabato e molti altri.

Il successo

È però il grande schermo a consacrarlo fra i più grandi attori di fine anni Sessanta e dei successivi anni Settanta. Dopo l’esordio in Escalation di Roberto Faenza (1968), Capolicchio entra nel cast di Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi (1969), e interpreta il protagonista de Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica (1970). È un trionfo: l’adattamento del romanzo di Bassani vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino e l’Oscar come Miglior Film Straniero, mentre Capolicchio riceve il David di Donatello per la migliore interpretazione maschile.

Continua a lavorare con registi importanti come Giuseppe De Santis (Un apprezzato professionista di sicuro avvenire, 1972) e Carlo Lizzani (Mussolini ultimo atto, 1974), ma il suo sodalizio più duraturo è con Pupi Avati, che si avvale del suo talento in cinque film e uno sceneggiato televisivo: dal cult La casa dalle finestre che ridono (1976) al recente Il signor diavolo (2019), sua ultima apparizione al cinema.

Dal 1984 al 1987, inoltre, Capolicchio insegna recitazione presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Alcuni anni più tardi si mette in gioco anche dietro la macchina da presa, dirigendo Pugili (1995) e Il diario di Matilde Manzoni (2002). Un lavoro che, grazie alla sua sensibilità e al suo acume, gli permette di scoprire alcuni talenti della nuova generazione, tra cui Pierfrancesco Favino.

Con Lino Capolicchio, ci lascia uno degli interpreti più eleganti, raffinati ed eclettici del cinema italiano.

Fonte: Repubblica

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