Caso Paul Haggis: il regista, interrogato dal Gip, si è dichiarato innocente

Caso Paul Haggis: il regista, interrogato dal Gip, si è dichiarato innocente

Paul Haggis ha risposto oggi alle domande del giudice per le indagini preliminari Vilma Gilli a Brindisi, in seguito alle accuse di violenza sessuale che da giorni lo hanno costretto agli arresti domiciliari in un hotel di Ostuni. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo, Haggis si è dichiarato innocente, esprimendo la volontà di rimanere in Italia “fino a quando non sarà definitivamente accertata la sua totale innocenza”, ha detto il suo legale Michele Laforgia.

Laforgia ha aggiunto:

Paul Haggis ha spiegato come sono andati i fatti. Si è dichiarato totalmente innocente, così come aveva fatto nell’immediatezza del fermo. I rapporti che ha avuto con questa donna sono totalmente consensuali nel corso di questi tre giorni trascorsi insieme ad Ostuni.

Abbiamo chiarito, anche contrariamente a quello che si ipotizza nelle imputazioni, che non c’è nessuna lesione e nessun segno di violenza.

E ha aggiunto:

Io credo che abbiano male interpretato il referto del Pronto Soccorso, dove la ragazza è stata visitata a seguito della denuncia. Adesso stiamo aspettando il provvedimento del giudice che dovrà pronunciarsi sia sul fermo che sulla richiesta dell’accusa, che è di mantenere gli arresti domiciliari in attesa degli accertamenti urgenti.

Le accuse

Paul Haggis era arrivato in Puglia circa una settimana fa, per partecipare all’Allora Fest, il Festival Internazionale di Cinema che si sta svolgendo nel comune pugliese, in provincia di Brindisi. A denunciarlo di “violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate” è stata una trentenne inglese, che Haggis conosceva da tempo.

Le violenze sarebbero avvenute in un bed and breakfast del paese, tra domenica e mercoledì scorsi. La vittima l’avrebbe raggiunto dal Salento, dove si trovava con alcuni amici. I pm Antonio Negro e Livia Orlando sottolineano che, nell’arco di tre giorni, la donna avrebbe subìto “ripetuti assalti sessuali” e rapporti “non consenzienti”. Haggis l’avrebbe poi accompagnata all’aeroporto Papola Casale di Brindisi, lasciandola davanti allo scalo “all’alba, nonostante le precarie condizioni fisiche e psicologiche”. Sono stati il personale di Aeroporti di Puglia e la Polizia di Frontiera a prestarle i primi soccorsi, dopo aver notato che la trentenne era “in evidente stato confusionale”.

Paul Haggis sta collaborando

Laforgia ha proseguito:

È stato già richiesto l’incidente probatorio ascoltando la denunciate in contraddittorio. Mr. Haggis ha dichiarato espressamente che non solo non ha fatto nulla per sottrarsi agli accertamenti della giustizia italiana, e di essere rimasto qui anche perché qui stava lavorando e doveva lavorare per il festival. Ma anche di avere tutto l’interesse ad essere presente a questi accertamenti e poi di rimanere in Italia fin quando non sarà accertata la sua totale innocenza, perché da questo dipende la sua vita qui, ma anche negli Stati Uniti dove risiede.

E ha concluso:

Non entriamo più nel merito per rispetto del giudice che è in camera di consiglio e ne uscirà non prima del pomeriggio. Il giudice ha già detto che deciderà oggi, e ci vorranno ore. Come avete visto l’udienza è durata non poco, abbiamo discusso, lui ha reso dichiarazioni, ha risposto alle domande. Opportunamente va fatto un approfondimento, gli atti non sono tanti, ma la vicenda è molto delicata. L’incidente probatorio non è stato ancora fissato, ma è stato già richiesto.

I precedenti

Nel 2018, Haggis era già stato accusato dall’addetta stampa Haleigh Breest di averla stuprata nel 2013, dopo una premiere, e una causa civile è tuttora in corso negli Stati Uniti. Haggis sostiene che il rapporto fosse consensuale, ma il suo tentativo di citare in causa la vittima per diffamazione è stato respinto dal giudice. A partire da allora, altre quattro donne si sono fatte avanti, accusando il regista di molestie e aggressioni sessuali.

Fonte: Ansa

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