domenica, 24 Novembre 2024
Le vacanze allontanano Figliuolo e Draghi
La premessa è obbligatoria: gestire la campagna vaccinale non è facile. Basti ripensare ai disastri dell’accoppiata Conte-Arcuri per capire come il danno sia dietro l’angolo. E bisogna essere altrettanto onesti nell’ammettere che l’arrivo del duo Draghi-Figliuolo ha portato ad un deciso miglioramento della situazione. Detto questo…
Sulla seconda dose e sulle vacanze degli italiani si sta creando una confusione che rischia di essere dannosa e pericolosa. A creare il caos due diverse dichiarazioni. Da una parte c’è Draghi che invita gli italiani a «prenotare, prenotare e prenotare». Dall’altra il Generale che ieri ha detto no all’ipotesi di seconda dose per i turisti nei luoghi di villeggiatura e pertanto invitato gli italiani ad «organizzarsi le ferie proprio in base alla seconda dose».
Ed eccolo il caos, anzi, il panico. Perché gli italiani di 16 ai 50 e molti di quelli tra i 50 ed i 60 ancora non sanno quando riceveranno quando riceveranno la prima dose, figuriamoci la seconda. Il problema poi è che nel mondo del lavoro, in qualsiasi azienda, i piani ferie sono già chiusi o, quantomeno, di certo non si fanno a luglio. Per non parlare poi di chi, per regioni professionali, non può che andare in vacanza nelle canoniche due settimane centrali di agosto.
Quindi, da una parte si invita a prenotare e dall’altra ad aspettare. Un cortocircuito pericoloso. Per l’economia e la ripresa perché sono in pochi i temerari che se la sentono oggi di chiamare un’agenzia viaggi, e anche sanitario dato che diversi stanno pensando di non vaccinarsi, posticipando alla fine delle ferie la registrazione, con buona pace dell’immunità di gregge.
Liguria, Veneto ed altre regioni si sono già rese disponibili a gestire questa emergenza in maniera autonoma. Per non parlare ad esempio di quanto accade a New York dove i turisti si possono vaccinare, gratis, in farmacia dopo prenotazione online.
Ripetiamo: gestire una campagna vaccinale per un paese da 60 milioni di abitanti è facile. Ma non si può dimenticarsi della realtà, di quella che è la vita di tutti i giorni. Al di là delle dichiarazioni di ieri c’è il tempo per organizzarsi. L’ultima cosa di cui hanno bisogno gli italiani oggi è il caos