domenica, 24 Novembre 2024
The Big Screen Is Back: Schwarzenegger, J.J. Abrams e Jason Blum celebrano il ritorno alle sale
L’industria cinematografica di Hollywood sta facendo i primi passi verso un ritorno alla normalità. Un percorso che è passato anche per la conferenza The Big Screen is Back, che ha visto diversi studios annunciare i listini delle prossime uscite e la partecipazione di star e autori di serie A. Una celebrazione dell’esperienza della sala nata per infondere ottimismo a un settore messo in ginocchio dalla pandemia.
Arnold Schwarzenegger, in quando ex governatore della California e star del cinema (anche se non ha alcun film all’orizzonte, ma una serie Netflix) ha aperto la conferenza con un discorso motivazionale, spingendo il pubblico a intonare il coro “We are back! We are back!” (Schwarzy non rinuncia mai ad autocitarsi). L’ex Governator ha esordito al grido di “Il grande schermo è tornato”, aggiungendo:
Non sarei qui se non fosse per i cinema. Dico sempre alla gente: “Potete chiamarmi come volete – Schnitzel, Arnie, Schwarzy – ma non chiamatemi mai un self-made man”.
Schwarzenegger ha concluso che “senza i cinema non abbiamo niente” e che “Ora è tempo di lasciarci alle spalle il periodo della pandemia, è tempo di tornare al grande schermo”.
Il capo della Marvel Kevin Feige ha partecipato con un video-messaggio registrato, in cui ha dichiarato:
Sono qui per dirvi una cosa che probabilmente sapete già: i film Marvel nascono per essere visti sul grande schermo. Per ciascuno di loro, cerchiamo di creare un’epica esperienza cinematografica che sia visivamente spettacolare e totalmente coinvolgente in ogni singolo centimetro del quadro. Vogliamo farvi sentire parte dell’azione. È senza dubbio il modo migliore per vedere un film Marvel, e ogni film se è per questo.
A metà conferenza, è salito sul palco J.J. Abrams, che ha tenuto un emozionante discorso sulla differenza tra esperienza in sala e in salotto:
Tornare in un cinema è bello. Anni fa ho sentito questa cosa alla radio, sul rapporto tra le persone e la TV e le persone e il cinema. La cosa che mi è rimasta impressa è che, nel rapporto con il televisore, tu sei il genitore, lui è il figlio. È in casa tua, è più piccolo di te, lo puoi spegnere, puoi cambiare canale. Al cinema, tu sei il bambino e lui il genitore, sei in questo posto dove devi alzare lo sguardo per vederlo, ti controlla e ti porta dove par a lui, e penso che tutti vogliamo essere di nuovo bambini.
In chiusura è intervenuto Jason Blum, capo di Blumhouse e produttore di Scappa – Get Out, La notte del giudizio e molti altri horror e film di successo. “L’esperienza cinematografica è importante, per la nostra comunità creativa, per il pubblico e per i nostri investitori”, ha detto Blum. E ha aggiunto:
Faccio film e serie televisive, di tutte le forme e dimensioni, per quasi tutti gli studios e le piattaforme streaming in città. E li amo tutti. Ma alcuni film chiedono a gran voce di essere visti sul grande schermo. È lì che si sentono a casa. E quando le luci si spengono e scatta la magia lassù, a oltre 15 metri di altezza, con 57 casse Dolby Atmos che ti travolgono con un oceano di suoni… non c’è niente di paragonabile.
Le presentazioni degli studios
Nella maggior parte dei casi, The Big Screen is Back non ha portato nuovi trailer o annunci. Sono stati proiettati molti trailer già visti, più qualche spezzone esteso per film come Crudelia, Sognando a New York – In the Heights e Fast & Furious 9, e featurette su Respect, il biopic di Aretha Franklin, e Snake Eyes.
Di In the Heights, Warner Bros. ha mostrato otto minuti, accompagnati da un video-messaggio del regista Jon M. Chu, che ha parlato delle sue influenze cinematografiche e dei film con cui è cresciuto. Sony ha mostrato clip di Escape Room: Tournament of Champions e Don’t Breathe 2. NEON ha presentato Pig, un film con Nicolas Cage nei panni di un contadino in cerca delle persone che gli hanno rubato il maiale da tartufi (sì, la trama è questa). La stessa NEON ha presentato il progetto corale The Year of the Everlasting Storm, un film documentario che racconterà sette storie della pandemia. Alla regia ci saranno, tra gli altri, Laura Poitras, Anthony Chen, Jafar Panahi, Malik Vitthal, David Lowery, Dominga Sotomayor e Apichatpong Weerasethakul.