Freaky: la recensione della commedia horror con Vince Vaughn

Arriva un punto della carriera in cui scopri cosa sai fare meglio e decidi di concentrarti su quello, affinando le tue capacità e specializzandoti. È un po’ quello che è successo a Christopher Landon. Dopo aver scritto diversi capitoli di Paranormal Activity (e averne diretto uno, Il segnato), Landon è passato alla commedia horror con Manuale scout per l’apocalisse zombie, e non si è più guardato indietro. Con Auguri per la tua morte ha inaugurato una saga fortunata che mescola la premessa di Ricomincio da capo con lo slasher. Dopo averne diretto un sequel, Landon si è spostato su un’altra idea “originale”, nata unendo i cliché dello slasher con una premessa ormai classica del cinema. Stavolta, invece dei loop temporali, c’è lo scambio di personalità.

In Freaky, questo avviene tra la teenager Millie (Kathryn Newton) e un serial killer mascherato (Vince Vaughn) che potrebbe tranquillamente essere il Jason Voorhees di Venerdì 13 (e il film si ambienta intorno a quella data, per giunta). Di entrambi i filoni vengono utilizzate tutte le regole di base: dallo slasher arriva il killer che parla poco e ammazza teenager come mosche intorno a una data – in questo caso il ballo di Homecoming – che è anche l’anniversario dei suoi precedenti delitti. Lo scambio di cervello/corpo/personalità porta con sé tutto il suo bagaglio da commedia degli equivoci, con annesse sequenze in cui la protagonista deve imparare a vivere nel corpo ospite, mentre l’altro, nei suoi panni, fa tutte le cose che lei non osava fare. Compreso, in questo caso, uccidere.

Il tema è basilare: c’è una ragazza timida e complessata, che, per colpa di un trauma, fatica a socializzare. Millie è impopolare ed è la vittima designata dei bulli. Il “Macellaio”, al contrario, è un sociopatico che i bulli li prende a coltellate. L’unica via di uscita è la via di mezzo: Millie, ora nei panni del Macellaio, dovrà trovare dentro di sé la forza per tenere testa al killer, rivalersi sui bulli e, alla fine, tornare nel proprio corpo con un’attitudine completamente rinnovata e una maggiore sicurezza di sé. Niente di troppo nuovo, lo abbiamo detto.

La final girl diventa il killer

È però l’elemento horror a dare al tutto una rinfrescata, specialmente l’ottima intuizione di trasformare la final girl nel killer e viceversa. Nel corso della storia, Millie dovrà anche convincere i suoi migliori amici e il ragazzo di cui è innamorata della sua vera identità. La sceneggiatura imbastisce una serie di scenari divertenti, sulla carta. Era però necessario azzeccare l’attore, e Vince Vaughn domina la scena con la sua fisicità da gigante impacciato e il suo carisma da bonaccione. Non è un caso che, nelle scene in cui fa il killer, gli abbiano fatto indossare una maschera. Come assassino psicopatico sarebbe stato poco credibile, ma per fortuna fa se stesso per il resto del film.

Freaky non è però riuscito come Auguri per la tua morte. È più esile e gli manca quel meccanismo a orologeria che rendeva l’altro film (e il suo sequel) una perfetta macchina da intrattenimento. Gli manca anche una protagonista carismatica come Jessica Rothe, va detto. Kathryn Newton è meno memorabile sia come teenager che come killer, e i comprimari (su tutti Misha Osherovich nei panni dell’amico gay Josh) le rubano facilmente la scena. Ma forse è anche “colpa” della trama: il ruolo principale le viene soffiato da Vince Vaughn e, nella parte del killer, non deve fare altro che mantenere l’espressione fissa e ammazzare gente.

Popcorn movie

Insomma, non uscirete certo trasfigurati da questa visione, ma, riapertura dei punti ristoro permettendo, Freaky è perfetto per inaugurare la prima vasca di popcorn della stagione.

QUI potete vedere il trailer del film.

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