mercoledì, 27 Novembre 2024
Alla ricerca di acqua sulla Luna
E’ pronto sulla rampa 39L del Kennedy Space Center, in Florida, il razzo SpaceX Sls con il quale il 29 agosto – salvo imprevisti – prenderà il via la missione Artemis 1, la prova generale per i futuri allunaggi. Ed anche se fino alla missione Artemis 3 non ci saranno nuovi astronauti a sbarcare sul nostro satellite, quindi fino al 2025, a differenza del programma Apollo, che vide gli allunaggi avvenire prevalentemente in zone vicine all’equatore, a determinare i punti geografici nei quali si poserà il nuovo Lander è stata la scoperta dell’acqua al Polo Sud lunare. E mentre il razzo è pronto, si lavora per progettare e costruire la stazione orbitante, mentre ad apparire ancora un po’ indefinito è il lavoro della Nasa a proposito del veicolo che si poserà sul suolo selenico, ovvero il Lander, e che potremmo definire il nipote del celebre Lem. Mentre sul Gateway, cioè la stazione orbitante, come sul modulo di servizio Orion, noi europei con Esa e Airbus stiamo lavorando concretamente e siamo a buon punto.
NASA | Exploration Mission-1 – Pushing Farther Into Deep Space youtu.be
Al momento per lo sbarco di Artemis 3 la Nasa ha definito 13 possibili regioni sbarco tutte vicino al polo sud lunare. La parola “regioni” deve far intendere che all’interno di ognuna potrebbero esserci anche più zone utili, e all’interno di ognuna di queste saranno studiate le migliori posizioni. Durante la conferenza stampa tenutasi venerdì 19 agosto), Mark Kirasich, numero due dello sviluppo della campagna Nasa-Artemis ha spiegato: “Tutti i siti candidati sono raggruppati vicino al polo sud della Luna, un’area di fondamentale interesse scientifico ed esplorativo, luoghi nei quali gli astronauti dovranno operare ed eseguire i loro esperimenti.”
Le regioni selezionate sono: Faustini Rim A, Peak Near Shackleton, Connecting Ridge, Connecting Ridge Extension, due regioni sul bordo del cratere Gerlache, il Gerlache-Kocher Massif, Haworth, Malapert Massif, Leibnitz Beta Plateau, due regioni sul bordo del cratere Nobile e il bordo del cratere Amundsen. La Nasa ha dichiarato che valuterà più di dieci siti d’atterraggio specifici all’interno di ciascuna regione, tutti entro i sei gradi di latitudine dal polo sud lunare.
Oltre alla vicinanza con i possibili siti nel cui sottosuolo è possibile trovare acqua, la scelta è stata dettata anche dal modo in cui il sito è illuminato e la facilità con cui gli astronauti potranno comunicare con la Terra (le onde radio non superano la curvatura del corpo celeste), anche senza il ponte radio offerto da un modulo in orbita, un po’ come avveniva durante le missioni Apollo. Spiega Kirasich: “Questa sarà la prima volta che atterreremo con un lander al polo sud e sarà il primo allunaggio dell’astronave; quindi, dobbiamo prestare molta attenzione ai vincoli ingegneristici e di sicurezza della missione; inoltre nessuna delle 13 regioni selezionate è costantemente accessibile, quindi la data di lancio della missione determinerà dove gli astronauti potranno atterrare. Per una determinata data di lancio avremo uno o due siti, ma quanti esattamente, non lo sappiamo ancora, abbiamo molto da imparare da qui ad allora”.
Ma la Nasa non si affiderà più ad alcun robot esploratore perché ha potuto raccogliere una sufficiente mole di informazioni sulle caratteristiche geografiche delle 13 zone grazie al Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) che ha lavorato negli ultimi anni. Il polo sud lunare è una destinazione allettante perché le osservazioni orbitali mostrano che l’acqua ghiacciata è bloccata sotto la superficie grazie nel freddo delle regioni permanentemente in ombra. E dalle caratteristiche dell’acqua potremo capire la storia del nostro satellite ed eventuali somiglianze con la Terra. C’è quindi l’aspetto utile per la colonizzazione della Luna, poiché dal ghiaccio si potrebbe estrarre parte del carburante per i razzi e risorse per la stazione permanente. Ma prima, occhi puntati su Artemis 1, volo di prova senza equipaggio ora sulla rampa di lancio del Kennedy Space Center, con il conto alla rovescia per il decollo fissato per il 29 agosto.
Questo volo ha lo scopo di collaudare i due sistemi chiave su cui si baserà il programma di esplorazione della luna: lo Space Launch System (Sls) e la capsula dell’equipaggio di Orion. Se tutto andrà bene, la Nasa invierà gli astronauti in orbita lunare su Artemis 2 nel 2024, prima dello sbarco sulla luna nuova, che potrebbe avvenire nel 2025 o nel 2026.