Per iraniano in carcere Panahi si prepara campagna Oscar in Usa

(ANSA) – ROMA, 30 SET – Serata per Jafar Panahi e per l’Iran,
a Roma il 6 ottobre al cinema Sacher, in occasione dell’uscita
in sala in tutta Italia del nuovo film del regista, in carcere
da luglio, Gli orsi non esistono, vincitore del Premio speciale
della Giuria a Venezia 79. Academy Two ha voluto organizzare una
Serata speciale per Panahi con la speranza di aiutare a
comprendere la situazione attuale in Iran e la condizione del
regista iraniano. Il 6 ottobre, primo giorno di programmazione del film, al
Cinema Sacher di Roma alle 20:30, la giornalista Francesca
Gnetti di Internazionale e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty
International Italia, introdurranno la proiezione della versione
originale sottotitolata del film. Alla Mostra del cinema di Venezia il film ha ricevuto
un’accoglienza straordinaria di critica e di pubblico. Gli
attori Mina Kavani e Reza Heydari che alla cerimonia di
premiazione hanno ritirato emozionatissimi il Leone per Panahi,
dedicandolo al “potere del cinema”, sono stati accolti da un
lunghissimo applauso e dall’unica standing ovation della serata.
    Jafar Panahi è in carcere in Iran dal luglio di quest’anno. Nel
2010 aveva subito una condanna che lo obbligava a non girare
film, uscire al paese né avere contatti con i media. Nonostante
il divieto, Panahi ha continuato a girare le sue opere e ad
utilizzare il cinema come linguaggio per ritrarre e incidere
sulla realtà. Proprio in questi giorni, Gli orsi non esistono è stato
venduto in Nord America. I distributori americani Sideshow e
Janus Films stanno pianificando una campagna Oscar per Panahi
nella categoria Miglior Regista. Hengameh Panahi, presidente
della società di vendite internazionali Celluloid Dreams che ha
lavorato con lui sin dal suo debutto, ha dichiarato: “La vita di
Panahi è interamente incentrata sul cinema e lui continua a
battersi nonostante tutti gli ostacoli e le limitazioni. Il
cinema è la sua ispirazione e fare cinema è la sua vita. Questo
film è una risposta profondamente umana ad una situazione
disumana”. (ANSA).
   

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