Tutte le novità sportswear da scoprire dopo la MFW

Sono 1952 gli artisti che ricoprono Piazza Duomo di Milano di un bianco niveo, e non si tratta di un numero qualsiasi perché parliamo dell’anno di fondazione per Moncler: 700 ballerini, 200 musicisti, 100 coristi e 952 modelli insieme per festeggiare il 70esimo anniversario del marchio. La prima ballerina del Teatro alla Scala Virna Toppi inaugura l’evento, ma il protagonista indiscusso è indubbiamente l’iconico piumino Maya che per l’occasione presenta un’edizione limitata dove aggiunge al memorabile logo il simbolo dell’infinito che avvolge il numero 70, per non parlare della nuova palette colori. Le sorprese non finiscono qui, perché il Presidente e Amministratore Delegato Remo Ruffini ha invitato sette designer che hanno fatto parte della storia del brand per creare sette nuove versioni del celebre piumino: a partire dal 15 ottobre potremmo ammirare ogni settimana una nuova versione realizzata da Thom Browne, Hiroshi Fujiwara, Rick Owens, Pierpaolo Piccioli, Francesco Ragazzi, Giambattista Valli e Pharrell Williams.

«Questo anniversario è per noi un momento importante per ricordare la storia che ci ha portati fin qui e per guardare al nostro futuro, pensando a ciò che abbiamo imparato e a ciò che ancora sogniamo. Sin dal primo giorno niente è mai stato ordinario o convenzionale per Moncler. A volte mi chiedo chi avrebbe mai pensato che quel sacco a pelo nato nel 1952, e diventato poi un piumino, sarebbe arrivato nelle città di tutto il mondo, sarebbe stato indossato da tutte le generazioni, avrebbe raggiunto le passerelle per poi essere reinterpretato da diversi geni creativi. Sin dall’inizio abbiamo cercato di portare il marchio e le nostre ambizioni verso vette sempre più alte» commenta Remo Ruffini.

La nuova collezione Ferrari non vuole raccontare una semplice storia, ma il sogno che Enzo Ferrari ha coltivato e realizzato nel tempo. Espressione, passione e libertà sono i valori che lo caratterizzano e ne hanno reso possibile il conseguimento. Lo sfondo di questo racconto è il Teatro Lirico di Milano, spettatore eterno di racconti.

In un mondo dove tailoring, workwear e racing convivono amabilmente, nuove linee infondono ai look un aspetto disinvolto e rilassato, il tutto reso unico dal tenue azzurro che si mescola con il Giallo Modena e i toni della terra che si abbracciano tra loro. Il denim si trasforma in una tela regalandoci un effetto camouflage, mentre lane e cotoni vengono ricamati da viti e bulloni regalando un aspetto luminoso e originale. Non può certo mancare l’insostituibile tuta Ferrari, ormai un simbolo indiscusso, proposta in giallo e in rosso realizzata con morbida pelle e dettagli in metallo con finiture in rutenio Chassis.

«Volevo aprire Diesel al pubblico, alle persone che potrebbero non essere mai state a una sfilata prima d’ora. Si meritano uno spettacolo, così abbiamo battuto il record per la più grande scultura gonfiabile al mondo. È quel che credo a proposito della moda e dello stato mentale – tutti possono far parte di Diesel» dice Glenn Martens, direttore creativo del brand.

Diesel quest’anno ha voluto fare le cose in grande, nel vero senso della parola, ponendo al centro della passerella una struttura gonfiabile che si guadagna il titolo come scultura gonfiabile più grande al mondo nei Guinness dei Primati. Sono 5.000 le persone che assistono alla sfilata, di cui 3.000 invitati gratuitamente, e ognuno si porterà a casa un NFT commemorativo.

Martens ha diviso la collezione in quattro capitoli: denim, utility wear, pop ed extravaganza. Un elemento che accomuna tutti i capi è l’imperfezione: denim sottoposti a lavaggi acidi o consumati e solarizzati spesso accompagnati da dettagli in pizzo e devoré, abiti e cardigan attillati sono stati realizzati con scansioni di denim consumati e sovrapposti su cotoni non rifiniti. Oltre 15.000 etichette Diesel consumate e invecchiate sono state utilizzate per realizzare un cappotto, giacche e pantaloni in pelle rigenerata vengono tagliate a vivo. Denim persino sulle scarpe, che ci regalano delle comode tasche per i nostri oggetti più segreti.

Minimalismo, toni neutri e scatti puliti: la nuova collezione di Andrea Pompilio ci mostra una sensualità diversa. Look monocromatici e styling più semplice offrono la possibilità di scegliere che personalità adottare. Maglieria realizzata in filato di cotone e impreziosita con lavorazioni che ricordano le trame dei jersey, lunghi abiti che giocano con forme e trasparenze mentre il boxer maschile si trasforma per lei in una sottogonna dal tessuto leggero.

James Long decide di intraprendere una nuova sfida, rivoluzionando le norme prefissate per lo Sportswear.

«In questo momento, il mio obiettivo con ICEBERG è creare continuità e rendere imperfetto ciò che perfetto» afferma il direttore creativo.

Con l’obiettivo di accompagnarci nella nostra quotidianità regalandoci un pizzico di allegria, la nuova collezione è caratterizzata da un’esplosione di colori, motivi tie-dye e stampe luminose dove alcuni cartoni animati giapponesi ne sono i protagonisti.

Hogan ha sempre voluto distinguersi, sin dal lancio del marchio nel 1986, con l’obiettivo di ribaltare uno dei più grandi cliché nello sportswear, crea la prima luxury sneaker diventata negli anni un pezzo fondamentale nell’armadio. Grazie alla continua ricerca del brand, la nuova collezione oggi riesce a unire anche le nuove generazioni: giovane e grintosa, il nuovo design spolvera i suoi pezzi cult realizzando un nuovo modello in denim washed, altre in rete abbinate a pelle e gomma oppure in cotone di lino decorate con fantasie floreali. La nuova Hogan H630 viene presentata in due versioni, low-top e hi-top, ispirandosi al mondo del basket con una caratteristica suola color miele per lei e lui. L’iconica borsa H-BAG questa volta sceglie nuovi materiali e volumi, con la possibilità di scegliere tra i toni più naturali a quelli più audaci.

L’utilizzo di materiali pregiati e costruzioni complesse contrassegna il viaggio nel minimalismo giapponese che intraprende Andrea Pompilio nella realizzazione della nuova collezione di Onitsuka Tiger. Silhouette fluide con logo ricamato con punto zig zag e cuciture decoro sugli orli, le lunghe coulisse trasformano le t-shirt oversize in top goffrati o scolpiscono le gonne in nylon giapponese con pieghe che richiamano la hakama degli arcieri nipponici. Particolari del kimono compaiono tra i lunghi tagli delle gonne e le ampie maniche svolazzanti delle bluse che si tingono di giallo segnature o verde shiso, interrompendo il racconto di bianco e nero.

È dal 1986 che Bikkembergs si impegna nel realizzare collezioni conciliando l’eleganza della moda e la tenacia dello sport, rassicura molti il nuovo contratto di licenza con Rodolfo Zengarini che garantirà uno sviluppo del prodotto pronto a soddisfare una clientela sempre più attenta e differenziata. Mentre, per quanto riguarda gli accessori di pelletteria, il nuovo accordo con la società Principe Spa prevede uno sviluppo del marchio sia in termini di prodotto che di distribuzione, assicurando una presenza capillare sul mercato

La nuova collezione donna di Herno si basa su tre punti: Core, base di partenza, centro ed essenza; Lusso, concentrato di tessuti e lavorazioni preziose; Fashion, dove la tradizione è rieletta in chiave contemporanea e inaspettata.

Herno ci invita nel suo personale safari che si tinge di rosa ed è circondato da stampe jungle, con gilet e bomber cropped in nylon lucido effetto lacca caratterizzati da macro-coulisse, profili in maglia elastica e macro-zip.

Husky rende omaggio alla Monarchia inglese con due nuove hacking Jacket in Limited Edition: “The Queen” tributo alla Regina Elisabetta II e “The King”, al Re Carlo III. I volti dei reali sono stati apposti sulla giacca tramite la tecnica dell’aerografia, diventando così opere di street art. I Reali anglosassoni sono decennali utenti ed estimatori della Husky Jacket trapuntata da equitazione. «Monarchia e aerografia – dice Alessandra Moschillo – sembra un abbinamento stridente ma è tipicamente inglese. Non dimentichiamo che a Londra già dagli anni Settanta, convissero realtà opposte come la Regina e il punk».

Un salto negli anni Novanta con un rinnovato stile contemporaneo, la nuova collezione Hide&Jack prende ispirazione dai vecchi murales per presentare nuovi colori e grafiche speciali. Stampe pitonate affiancano le linee continuative dall’immancabile suola a contrasto proponendo un total denim per gli appassionati.

Durante questa affollata settimana della moda K-Way è stato protagonista del primo evento nel nuovo spazio BasicVillage di Milano, accompagnato da un’importante installazione ideata dell’artista francese Cyril Lancelin. Un villaggio post-industriale di 22.000 mq dove è possibile vivere, lavorare e trascorrere il proprio tempo libero. Replicando il successo del quartier generale di BasicNet, il nuovo complesso industriale sbarca a Milano e ospita i vari show-room dei principali marchi del gruppo, come Kappa, K-way e Superga.

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