lunedì, 21 Aprile 2025
She-Hulk, che diavolo d’episodio
Come ampiamente annunciato ore fa dai Marvel Studios sui propri social, l’ottavo episodio di She-Hulk, uscito oggi, è finalmente quello che buona parte dei fan dell’MCU aspettavano: l’atteso ritorno di Daredevil (come Matt Murdock lo avevamo già visto in Spider-Man: No Way Home) nell’MCU. Com’è andata? E, al di là di Murdock, perché questo episodio, a differenza dei precedenti, è venuto veramente bene? E già che ci siamo, non sarebbe stato forse meglio realizzare a questo punto una miniserie più breve e compatta? D’ora in avanti [SPOILER], occhio.
FANTASMA DIABOLICO!
Sì, rivedere in azione Daredevil è stata una goduria astrale, quasi a livello onanismo di Galactus. Perché alla fine il suo costume, pur essendo giallo e rosso (“senape e ketchup”) come quello indossato agli esordi dall’eroe di Hell’s Kitchen nei fumetti, è molto simile a quello visto nella fu serie Netflix Daredevil. Quanto si porteranno dietro di quel mondo Matt e Kingpin ancora non lo sappiamo, ma la furibonda scazzottata con gli scagnozzi di Leap Frog (per una mini spiegazione sull’uomo ranocchio, si veda qui) è stata un magnifico antipasto.
Nel senso: temevo, come tanti, che far muovere Daredevil tra i paletti molto più stretti di uno show televisivo per Disney+ avrebbe potuto limitare grandemente quello che con il linguaggio tecnico proprio di noi critici potremmo definire il tasso di mazzate. Se chiudo gli occhi e penso al Daredevil di Netflix, le prime due cose che mi vengono in mente sono Kingpin in estasi davanti a quel quadro bianco e il violento combattimento nel corridoio scopiazzato da che omaggiava The Raid. Ed ecco, qui le legnate, compresi i colpi ai nemici già atterrati, non solo non sono mancati, ma comunicavano il giusto livello di ahia! Non c’è sangue, ovvio (se lo sono giocato tutto in Licantropus), ma quello non è necessario. Se Daredevil mena come Daredevil e volteggia come Daredevil, io sto a posto. Che il Daredevil MCU riparta da questo corridoio con le lucine blu.
CORNETTO, UN CUORE DI PANNA
E per il fatto che tra Matt e Jennifer ce n’è? Inevitabile. I due personaggi hanno tante cose in comune, ma sono anche molto diversi, come viene raccontato bene in questo episodio. Sia su carta che sul piccolo schermo, Jennifer è eroina e avvocatessa, ma la sua identità è pubblica. Nei fumetti, in pratica, è sempre e solo She-Hulk. Matt Murdock incarna invece la grande contraddizione di un uomo che lavora per la legge, ma la viola ogni notte, menando degli sconosciuti. Angelo (pure per le sue radici cattoliche) e diavolo, legale eccellente grazie ad anni e anni di studio e vigilante forgiato da mille scontri, un lottatore come il suo defunto padre pugile.
E cosa succede se metti insieme due personaggi simili eppure molto diversi? Succede che ottieni una super-combo dei detti “Dio li fa e poi li accoppia” e “gli opposti si attraggono”, in buona sostanza. Mettiamoci pure che She-Hulk e Daredevil sono noti per le loro interminabili liste di conquiste amorose. Nei fumetti si sono incontrati più volte, hanno chiacchierato, si sono affrontati in tribunale e hanno partecipato con gli altri eroi alla soluzione di varie crisi, ma non li rammento mai così intimi. Beh, immagino ci sarà chi li avrà shippati sin dal teaser in cui è stata svelata la presenza di Daredevil nella serie.
MA NON È SOLO QUELLO
Al di là dell’attesa e gradita presenza di Daredevil, comunque, l’episodio funziona anche per altri motivi. In pratica c’è in questa mezz’oretta tutto quello di cui si è sentita l’assenza negli episodi precedenti. Non un singolo elemento alla volta, ma tutto e tutto insieme. C’è il lavoro da avvocato di Jen E il supertipo scrauso come Leap-Frog nei guai E una pioggia di citazioni di altre cose Marveliane (dalla menzione di un “Hulk rosso” a un… Wolverine armato di pennelli per il trucco) E una trama orizzontale che ha finalmente un peso E le gag della quarta parete che sono simpatiche E un pizzico di She-Hulk selvaggia. Metti insieme il tutto e, per la prima volta da settimane, non vedo l’ora che arrivi il prossimo episodio. Una sensazione pressoché assente dopo il vuoto in cui sembravano galleggiare le poche cose buone di quelli precedenti, troppo isolate tra loro.
E questo ci riporta alla domanda di cui sopra: con il senno di poi, non sarebbe stato forse meglio realizzare una miniserie più corta? Il punto è che queste produzioni devono soddisfare più esigenze, non ultima quella di “coprire il palinsesto” per un certo numero di mesi sulla piattaforma che le ospita. È però altrettanto vero, ed è un peccato, che c’è chi di She-Hulk si è stancato proprio per la natura delle puntate precedenti. E se, per questo motivo, non guarderà questo ottavo episodio, si perderà una delle, o con ogni probabilità LA cosa migliore dell’intera serie. Almeno fino a oggi.
Certo, se rientrate in questa categoria e siete arrivati comunque a leggere fin qui, ora l’episodio è facile andiate a recuperarlo. Sempre nella speranza, certo, che il finale sia più come questo, che come quanto visto in precedenza.
L’articolo She-Hulk, che diavolo d’episodio proviene da ScreenWEEK.it Blog.