Alan Moore si scaglia di nuovo contro i film ispirati ai fumetti, dicendosi preoccupato per il futuro

Già in passato Alan Moore, fumettista e scrittore britannico legato a capolavori come V for Vendetta, Watchmen e From Hell, aveva espresso le sue perplessità nei confronti dell’industria dell’intrattenimento, dichiarando che i film dedicati ai supereroi fossero la causa principale della rovina del Cinema.

In una recente intervista rilasciato a The Guardian, l’autore è tornato ad affrontare l’argomento, rincarando la dose. Per Moore, in poche parole, i film sui supereroi sono infantili e pericolosi, perché precursori del fascsmo.

Le dichiarazioni di Alan Moore

Centinaia di migliaia di adulti sono in fila per guardare personaggi e situazioni che sono state create per intrattenere dei ragazzini di 12 anni – sempre di sesso maschile – 50 anni fa. Non pensavo davvero che i supereroi fossero roba da adulti. Penso che questo fraintendimento sia legato a quello che è accaduto negli anni ’80 – e di questo devo assumermi una buona parte di colpa anche se si tratta di qualcosa che non ho fatto in maniera intenzionale – quando opere come Watchmen sono apparse per la prima volta. Abbiamo avuto questa terribile ondata di titoli in cui si urlava che “I fumetti sono cresciuti”. Ma ritengo che, no, i fumetti non sono cresciuti. Ci sono stati alcuni titoli più adulti di altri a cui era abituato il pubblico. Ma la maggior parte erano sempre la solita cosa. Non stavano crescendo i fumetti. Penso più che siano stati i fumetti a incontrare l’età emotiva del pubblico che andava nella direzione opposta. Già nel 2011 avevo detto che il fatto che milioni di adulti si mettessero in fila per vedere i film di Batman avrebbe avuto delle implicazioni preoccupanti per il futuro. Perché quel processo di infantilismo – quel voler spingere verso tempi più semplici, realtà più semplici – spesso anticipa il fascismo.

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