Ralph Fiennes chef per una cena ‘buona’ da morire

(ANSA) – ROMA, 20 OTT – Chef star che stravendono le ‘esperienze’ con piatti decostruiti e cucina molecolare a km
zero per clienti ultraricchi e indifferenti, gourmet casalinghi
ossessionati dai programmi culinari, critici gastronomici
feroci; tycoon arroganti che trattano gli ‘artisti’ come
impiegati. Non risparmia i bersagli THE MENU la trascinante
commedia nera corale di Mark Mylod con Ralph Fiennes nei panni
di uno chef tanto talentuoso quanto diabolico in un cast che
comprende Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, Janet
McTeer, John Leguizamo, Reed Birney, Judith Light. Il film
coprodotto da Will Ferrell e Adam Mckay, dopo il debutto al
Toronto Film Festival arriva nella sezione Grand Public della
Festa del Cinema di Roma e sarà in sala dal 17 novembre Con Walt
Disney Company Italia.
    La storia nasce da ‘un’esperienza vissuta da uno dei due
sceneggiatori Will Tracy (già fra gli autori di Succession, che
qui firma lo script con Seth Reiss), una cena esclusiva di
quattro ore in Norvegia nel ristorante di un famoso chef su
un’isola privata. “Io sono un po’ claustrofobico e lasciando il
molo – racconta nelle note di produzione – ho pensato ‘Oh, siamo
bloccati qui per quattro ore. E se qualcosa andasse storto?”.
    Così “è nata la storia”. Le cose che vanno storte non mancano,
nella serata vissuta dai 12 clienti esclusivi, da oltre 1200
dollari a coperto, che partecipano alla cena organizzata dal
super chef Julian Slowik (Fiennes), nel suo esclusivo locale
sull’isola di Hawthorn. Fra i clienti ci sono l’appassionato
gourmet Tyler (Hoult) con l’elegante escort Margot (Taylor Joy),
che ha sostituito all’ultimo la fidanzata; la temuta critica
Lilian Bloom (McTeer) una star cinematografica in declino
(Leguizamo) ; uomini d’affari dai dubbi metodi e una ricca
coppia annoiata (Birney e Light). Tra piatti con nomi evocativi come ‘l’Isola’, Il ricordo’, ‘Condimenti senza pane, e La
follia dell’uomo, che propongono, fra gli altri, emulsioni o
mini forbici infilzate in bistecchine scottate, pian piano i
clienti si rendono conto che Slowik ha ideato una resa dei conti
che non prevede sopravvissuti. (ANSA).
   

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