AI: Trotta (Sissa),dibattito pubblico o Google decide futuro

(ANSA) – TRIESTE, 31 OTT – “Per sviluppare algoritmi di
intelligenza artificiale e Machine Learning servono una grande
quantità di dati e di potenza di calcolo. Al momento sono solo
le grandi corporation, come Google, Amazon o Facebook a poter
soddisfare queste caratteristiche. Sono dunque loro a decidere
l’indirizzo di questa tecnologia. E’ invece importantissimo che
ci sia un dibattito pubblico: sono questioni fondamentali per il
nostro futuro”. Il tema dell’etica nell’ambito dell’intelligenza
artificiale sarà al centro di un convegno internazionale
all’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) (7-11
novembre), come ha spiegato all’ANSA Roberto Trotta, astrofisico
della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA)
di Triestes e del King’s College London (KCL).
    “Ethical and Societal Challenges of Machine Learning” è il
titolo dell’incontro che si concentrerà sulle implicazioni
dell’utilizzo di algoritmi di AI in settori chiave come
educazione e sanità, pericoli per democrazia e privacy legati ai
Big Data. Sarà trattato anche il tema dei pregiudizi amplificati
dalla tecnologia e dell’impatto e cause di scarsa diversità
nell’ambito di ricerca.
    “Il pericolo è svegliarci in una società che ha persino perso
la capacità di scioccarci perché ne siamo assuefatti. Bisogna
avere il vigore di immaginare un mondo diverso. Non si tratta di
un’ineluttabilità scientifica e tecnocratica, ma di scelte
umane”, ha concluso Trotta.
    Lo scienziato ha poi individuato un altro spunto di
riflessione: “Ogni volta che poniamo una domanda ad Alexa o a
qualunque device che fa riconoscimento vocale, utilizziamo
qualcosa che si appoggia su una catena estrattiva, energetica, e
di utilizzo di risorse umane nascosta su scala planetaria che
pone una questione etica con un impatto particolarmente pesante
sui Paesi in via di sviluppo in termini sociali e ambientali”.
    “Le persone che allenano i sistemi di Machine Learning spesso
sono umani che lavorano per un dollaro al giorno. C’è poi la
questione dell’estrazione dei metalli che servono per queste tecnologie. Serve – continua Trotta – un dibattito pubblico
serio sull’utilizzo su scala planetaria di tecnologia imposta da
alcune aziende. In assenza di regolamentazione stanno
utilizzando risorse quali, ad esempio, lo Spazio come una
risorsa estrattiva per il beneficio di pochi”, ha specificato.
    E’ il caso di Starlink: “Rovinerà in pochi anni il cielo
notturno, in cui saranno visibili più satelliti che stelle. E’
pensato per garantire internet superveloce dovunque sulla Terra
per un abbonamento da 100 dollari al mese: in un Paese in via di
sviluppo nessuno se lo può permettere”, ma “cambierà la modalità
di erogazione di alcuni servizi, anche sanitari”. (ANSA).
   

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