«Rapidamente» deve solo finire l’egemonia tedesca in Europa

La parola indigeribile, la goccia che può far traboccare il vaso, è una sola: “Rapidamente”. La Germania, tramite l’ambasciata a Roma, chiede che l’Italia presti “rapidamente” soccorso ai 104 minori non accompagnati salvati nel Mediterraneo dalla nave Humanity 1, battente bandiera tedesca. In buona sostanza, Berlino non solo sta dicendo a Roma cosa deve fare, ma aggiunge che deve obbedire “rapidamente”, cioè senza perdere un attimo, senza rifletterci troppo, senza azzardarsi insomma a fare di testa sua.

“Rapidamente” suona come un diktat: una voce dal sen fuggita, l’ultimo affronto della Germania ai vassalli mediterranei. Siccome in diplomazia le forme sono tutto, è indubbio che al governo Scholz sia scappata la frizione. Già il premier Meloni aveva stabilito che “se fai la spola tra le coste africane per trattare migranti, vìoli apertamente il diritto del mare. Se poi una nave Ong batte bandiera tedesca, i casi sono due: o la Germania se ne fa carico, oppure diventa una nave pirata”. L’idea che una nave tedesca possa soccorrere migranti senza avvisare le autorità italiane per poi gridare al problema umanitario facendo pressioni sul governo di Roma, è una condotta francamente inaccettabile. Ha ragione il Ministro Piantedosi quando dice che “L’Italia non può essere il terminale di scelte fatte altrove”.

Rivendicare la propria indipendenza in materia di gestione migratoria, non è sovranismo. Il vero sovranismo, semmai, è quello tedesco che vorrebbe imporre i propri interessi sugli altri, e si aspetta che i partner si adeguino “rapidamente”. Una condotta che la Germania sembra portare avanti con più schiettezza, oggi che la coesione Europea presenta delle fratture profonde. Prova ne sia la decisione di andare in solitaria nella gestione della crisi energetica, prima elargendo un maxi pacchetto di aiuti da 200 miliardi ai suoi cittadini, al di là di ogni concertazione. E poi resistendo ad oltranza a una soluzione condivisa sul prezzo del gas.

Evidentemente la solidarietà funziona a corrente alternata. Resistere a questa deriva tedescocentrica, che arriva a lambire anche l’amministrazione dei confini italiani, non è solo un diritto ma si configura anche come un dovere. Uno dei fronti su cui il nuovo governo a trazione di destra verrà giudicato; un tema sul quale il suo elettorato di riferimento si attende delle risposte ferme. Per porre fine a questa situazione per cui, se l’Italia è nei guai è un problema italiano; se la Germania è nei guai, è un problema europeo.

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