domenica, 24 Novembre 2024
Niente di nuovo dal vertice Italia-Germania sui migranti. Siamo ancora soli
C’è una sorta di già sentito, di nulla di fatto e persino un po’ di presa in giro (degli italiani) nell’ascoltare la conferenza stampa di Angela Merkel e Mario Draghi al termine del vertice Germania-Italia di oggi e dedicato, non solo, alla questione migranti.
I due leader hanno ovviamente parlato di piena collaborazione sul tema, di uniformità di vedute e ricordato come dall’Europa servano sforzi maggiori per aiutare l’Italia, uno dei paesi maggiormente interessati da questo fenomeno. Ma le parole di Angela Merkel sono state simili a quelle già ascoltate altre volte, decine di altre volte:
«Dobbiamo cominciare ad intervenire nei luoghi di partenza, in quei paesi da cui i migranti partono per trasformare la migrazione illegale in migrazione legale. Dobbiamo fornire a questa gente che non ha diritto d’asilo il modo di rientrare nei propri paesi facendo formazione, insegnandogli un lavoro…». Insomma Angela Merkel lancia il modello «aiutiamoli a casa loro», un’idea che Salvini diciamo così aveva proposto diversi anni fa e per questo fu deriso in Italia e anche a Bruxelles.
Queste invece le parole di Draghi: «Abbiamo la stessa idea per quello che riguarda la dimensione esterna che significa maggior presenza, ben maggior presenza dell’Unione europea in nord Africa e quando parlo di nord africa non intendo solo Libia, Tunisia ed Algeria ma anche le regioni da cui viene una gran parte della migrazione: Sahel, Mali, Etiopia, Eritrea. Insomma, occorre che la presenza dell’Unione europea economicamente ma anche per assistenza tecnica sia più sentita in questa parte del mondo. Poi c’è il sistema di ricollocazione di cui si sta parlando. I colloqui ci sono, prenderanno del tempo, ma c’è la volontà di arrivare ad un accordo che sia di mutuo beneficio…»
Cosa resta? Di concreto un bel nulla. Ci aspetta quindi un’estate da record per gli sbarchi, di barconi e navi Ong dirette in massa a Lampedusa, di centri di accoglienza strapieni, di fughe di massa da questi luoghi colabrodo, di Polizia impotente, di un paese lasciato solo (e dei soliti che su tutto questo fanno soldi a palate). E speriamo, davvero, che non ci siano altre morti nel Mediterraneo da aggiungere alle migliaia di cadaveri provocati dalla disperazione, certo, ma anche dalla mancanza di organizzazione e cooperazione vera a livello europeo ed internazionale.
Insomma, da Berlino non arrivano buone notizie, soprattutto non arriva nulla di nuovo. E nemmeno Draghi con tutto il suo carisma, la sua fama e considerazione internazionale sembra poter cambiare le cose.
C’è poco da stare allegri.