giovedì, 13 Febbraio 2025
Per ‘Non sposate le mie figlie’ è mega riunione di famiglia
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È terzo capitolo per l’acclamata e divertente saga diretta da Philippe De Chauveron con Christian Clavier e Chantal Lauby, che si è aggiudicata, meritatamente, un posto nella Top 100 dei maggiori successi della storia del cinema in Francia e che ha divertito milioni di spettatori in tutto il mondo. Questa volta, in RIUNIONE DI FAMIGLIA – NON SPOSATE LE MIE FIGLIE! 3, dal primo dicembre al cinema con 01 Distribution, i cattolicissimi coniugi Claude e Marie Verneuil (Christian Clavier e Chantal Lauby) stanno per festeggiare i quarant’anni di matrimonio.
Un’occasione quest’ultima che le loro quattro figlie rispettivamente sposate con un nero, un arabo, un ebreo e un cinese, vogliono celebrare come si deve organizzando una grande festa a sorpresa nella casa di famiglia a Chinon dove invitare anche i rispettivi suoceri per alcuni giorni. Claude e Marie si ritroveranno così ad accogliere sotto il loro tetto, per un periodo indefinito, i genitori di Rachid, David, Chao e Charles: un soggiorno “in famiglia” che si preannuncia, come si può immaginare, movimentato e pieno di imprevisti.
Intanto in Francia, debutto record per ‘Serial (Bad) Weddings 3’ (questo il titolo internazionale), terzo episodio appunto del “franchise” conosciuto in Italia come NON SPOSATE LE MIE FIGLIE! che ha aperto con oltre 5,5 milioni di dollari. Il regista Philippe De Chauveron ha più volte ripetuto in un’intervista che in questi suoi film non c’è politica, anche se uno dei generi, Charles Koffi (Noom Diawara), interpreta un Gesù nero in un’opera teatrale che gli estremisti vogliono vietare e, in un’altra scena, altri due generi, David Benichou (Ary Abittan) e Rachid Benassem (Medi Sadoun) , riproducono il conflitto israelo-palestinese nei loro giardini separati da un muro proprio come la barriera israeliana.
“Questa è la scena che ha provocato le più grandi risate durante le anteprime” ammette Il regista anche se in verità evoca “solo un conflitto tra vicini che degenera”. Tuttavia, ammette poi: “Certo che mi ispiro al mondo che mi circonda.
Parlo delle cose che vedo e tendo ovviamente a deridere tutto.” Un quarto episodio? “Mi piace l’idea che resti una trilogia, come Star Wars. E poi comunque sorgerebbe un problema non da poco – dice divertito De Chauveron – : Non abbiamo più un titolo! E ci sarebbero poi troppe persone sul poster! Bisognerebbe uccidere qualcuno !” (ANSA).