Fenomeno One Piece, la saga anime ancora da record

(ANSA) – ROMA, 29 NOV – Una saga lunga 25 anni che
conquista sempre più spettatori: è il fenomeno One Piece,
creato nel 1997 da Eiichiro Oda: il manga più venduto di sempre
(oltre 500 milioni di copie nel mondo, in Italia esce con Star
Comics), diventato anche un anime nel 1999 trasmesso in 80
Paesi. Un successo reso globale anche dai film animati prodotti
dal 2000 e arrivati a 15 con ‘One Piece Film: Red diretto da
Goro Taniguchi, autore anche, oltre 23 anni fa, della prima
trasposizione della saga in anime. Un ritorno, che approderà
sugli schermi italiani il primo dicembre distribuito da Anime
Factory (etichetta di Plaion Pictures), già segnato da un
trionfo in Giappone, dove il film ha incassato oltre 18 miliardi
e mezzo di yen (per incassi nel mondo totali finora di oltre 180
milioni e mezzo di dollari) che l’hanno reso il nono film
giapponese di maggior incasso di tutti i tempi.
    Inoltre è il film della saga con il maggior incasso di sempre
e il titolo di maggior successo dell’anno nel Paese. Un nuovo
capitolo della saga fantasy action adventure animata che punta
su due novità: fare della musica e le canzoni uno strumento
narrativo, e introdurre una figura femminile forte, la
carismatica star globale del pop, Uta, ideatrice di una
pericolosa e disperata utopia. Il tutto in un mondo caotico e in
bilico percorso da pirati moderni, ricoperto quasi interamente
dagli oceani. Una realtà nella quale il protagonista è da sempre
il giovane eroe/antieroe Monkey D. Luffy che sogna di
diventare il re dei pirati (come il suo idolo/mentore ideale
Shanks il rosso). “Luffy ha avuto un’evoluzione sia psicologica
che fisica. Una crescita dovuta alle tante persone che ha
incontrato, e che ha fatto entrare nella sua ciurma” spiega
all’ANSA Renato Novara, doppiatore del personaggio anche nella
serie anime e già voce, fra gli altri, tra animazione e live
action, per Sonic, Assassins Creed, Full Metal Alchimist,
Tredici, South Park. Per Novara “attraverso il personaggio di
Uta, in questo film c’è la bellezza di aprire di più questi
mondi anche al pubblico femminile. Io ci ho visto anche tanti
riferimenti ad alcuni cartoni anni ’80 nei quali la musica aveva
un ruolo centrale”. (ANSA).
   

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